L’Estate di San Martino prosegue a gonfie vele in tutto il Paese e su più di mezza Europa, ma sarebbe bene non abituarsi troppo al bel tempo. Tra pochi giorni, infatti, tornerà il maltempo in Italia e all’orizzonte cominciano a comparire le prime ondate di freddo artico del mese.
Maltempo in Italia, bel tempo già finito
Nubi minacciose, freddo, pioggia, temporali e neve potranno presto spazzar via l’alta pressione dall’Italia, aprendo una serie di fasi perturbate via via più fredde, a partire dal Nord. Solo il Sud godrà di qualche giorno in più di sole e mitezza, ma il maltempo non tarderà ad arrivare.
Maltempo nel weekend, le prime avvisaglie
Le prime avvisaglie di maltempo in Italia sono confermate per il weekend, precisamente da sabato 15 novembre, quando lungo il bordo occidentale dell’alta pressione sub-tropicale cominceranno a muoversi masse d’aria più fresche e instabili in quota. Le prime a dover riaprire l'ombrello saranno Liguria, Piemonte, Lombardia e Valle d'Aosta.
Su queste regioni tornerà la pioggia già da sabato, poi domenica da un peggioramento più esteso verso gran parte del Nord e della Toscana.
Sarà proprio questa perturbazione a inaugurare un periodo più dinamico e perturbato, che potrebbe culminare nella terza decade di novembre con una notevole ondata di freddo artico.
Freddo artico in arrivo: ecco quando
Sembra ormai confermato: tornerà il freddo artico in Italia. Tutti i principali centri di calcolo, in particolare l’americano GFS, ipotizzano una discesa di aria fredda direttamente dal Polo Nord, pronta a investire parte dell’Europa e del nostro Paese.
Il percorso dell’aria fredda
Questo fiume d’aria polare attraverserà l’Europa settentrionale e punterà su:
- Germania
- Danimarca
- Austria
- Svizzera
- Polonia
- Slovenia
- Nord Italia
Il periodo indicato va tra 19 e 22 novembre, ma secondo i modelli potrebbe trattarsi solo dell’inizio di una fase più lunga e fredda, specie per il Nord Italia, capace di protrarsi fino al termine del mese.
L'Italia sarà divisa in due
Mappe alla mano, la terza decade di novembre potrebbe risultare fredda e instabile, con frequenti occasioni di maltempo sulle regioni del nord e del centro Italia. Il sud potrebbe restare più ai margini e soprattutto potrebbe ricevere la visita, frequente, dei venti di libeccio e scirocco. Le differenze saranno notevoli:
- Nord Italia: tempo perturbato, piovoso, freddo e a tratti nevoso anche a bassa quota.
- Sud Italia: tempo più asciutto e mite, con periodici rinforzi di venti di libeccio e scirocco.
Del resto, è normale osservare un’Italia “spaccata in due” quando la circolazione atmosferica si vivacizza. Merito di un vortice polare in forte crisi, che nella seconda metà di novembre libererà enormi masse d'aria fredda in direzione dell'Europa. Ma quando arriva il freddo sull'Europa centrale, con destinazione nord Italia, è molto facile che le correnti africane più tiepide possano raggiungere il sud.
Cos’è il vortice polare?
Il vortice polare è una vasta area di bassa pressione che si forma ogni anno sopra l’Artico e funge da serbatoio del freddo. Al suo interno i venti ruotano a oltre 300 km/h, mantenendo le masse d’aria gelide confinate alle alte latitudini.
Durante la sua lunga attività il vortice polare può indebolirsi a seguito di varie dinamiche, permettendo al freddo di scendere verso sud. Il getto polare si ondula, aprendo le porte dell'Artico e facilitando l'arrivo di irruzioni fredde in Europa e nel Mediterraneo.
Le ondate di gelo storiche — come quelle del gennaio 1985 o del febbraio 2012 — si sono verificate proprio durante fasi di vortice polare disturbato. Quest’anno gli indici teleconnettivi - quelli che aiutano gli esperti a calcolare indicativamente l'andamento delle stagioni - mostrano un vortice poco compatto, segno che novembre e dicembre potrebbero essere più dinamici del solito, con alternanza tra fasi fredde e risalite calde subtropicali.
Neve in arrivo sulle Alpi
Per quanto riguarda la neve in Italia, è ancora presto per fare previsioni dettagliate.Tuttavia, la neve sulle Alpi sembra ormai una certezza a partire dal 18 novembre, con precipitazioni consistenti oltre i 1500 metri fino al 20 del mese, e successivo calo della quota neve man mano che l’aria fredda artica scivolerà sul Nord.
Cosa serve perché nevichi in pianura
Affinché la neve arrivi fino in pianura al Nord, serve una combinazione precisa di condizioni meteorologiche. Non basta il freddo, servono anche dinamiche favorevoli:
- Aria fredda nei bassi strati: l’aria densa e fredda deve restare intrappolata nelle valli padane, creando la base ideale.
- Temperature negative a 850 hPa: almeno -2/-3°C a circa 1500 metri di quota per evitare che i fiocchi in quota si sciolgano.
- Umidità e precipitazioni abbondanti: le perturbazioni atlantiche devono “agganciare” il freddo preesistente.
- Assenza di venti caldi da sud: Scirocco e libeccio alzano la quota neve, quindi servono correnti da nord o nord-est.
La Val Padana occidentale, protetta dalle Alpi, è spesso la zona che riesce a mantenere più a lungo l’aria fredda, favorendo nevicate anche su Torino, Cuneo e Pavia.
Novembre cambia abito
L’autunno sta quindi per voltare pagina: l’alta pressione che ha regalato l’Estate di San Martino su mezza Europa cederà presto il passo a una fase più movimentata, con perturbazioni atlantiche, colate fredde artiche e sbalzi termici marcati.
Il vortice polare in difficoltà e l'avvicinamento a grandi falcate dell'inverno favoriranno l’arrivo di correnti fredde e instabili, capaci di riportare la neve sulle Alpi e, forse, anche a quote più basse sul settentrione.
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