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Nel discorso alla Camera per la richiesta della fiducia, il neo presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha parlato delle priorità del suo governo. Dal terremoto alle banche, vediamo quali sono le emergenze che il nuovo esecutivo intende affrontare.

Per mettere in campo gli interventi, i primi strumenti a disposizione saranno quelli disposti dall’ultima legge di Bilancio: dal piano Industria 4.0 al rilancio degli investimenti pubblici sulle grandi infrastrutture.

In cima all’agenda c’è la questione terremoto, l’obiettivo sembra quello di sviluppare il programma a lungo termine “Casa Italia”. E proprio il tema sisma sarà nuovamente esaminato, nei primi mesi del 2017, da Bruxelles in merito alle spese che l’Italia chiede di escludere dal saldo strutturale proprio per fronteggiare una prevenzione più ampia del rischio sismico.

Sotto i riflettori poi il settore lavoro, in particolar modo per quanto riguarda la pensione anticipata e il completamento della riforma del lavoro. L’intenzione è quella di prestare attenzione ai dipendenti e alle partite Iva, “che – ha detto Gentiloni – devono essere al centro dei nostri sforzi per far ripartire l’economia”.

Non manca poi l’intenzione di completare le delega Madia, che dopo la sentenza costituzionale necessita di correttivi. Sul fronte fisco le sfide che il nuovo governo si trova ad affrontare sono, in particolar modo, il completamento della rottamazione di Equitalia e l’adeguamento delle agenzie fiscali italiane agli indirizzi dettati da Ocse e Fmi.

Si è parlato inoltre di green economy, pensando a forme di fiscalità agevolata per gli investimenti “verdi” previsti anche dalla delega fiscale, ma rimasti inattuati.

Per quanto riguarda infine la questione banche, il nuovo presidente del Consiglio ha detto: “Il governo è pronto ad intervenire per garantire la stabilità degli istituti. Ci sono casi specifici che, anche per comportamenti inadeguati di alcuni amministratori, richiedono un rafforzamento patrimoniale e per i quali” si punta a un “rafforzamento attraverso il ricorso al mercato”.

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