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La più grande preoccupazione delle aziende è rappresentata dalle perdite dovute a interruzione attività. Almeno secondo il Risk Barometer 2017 di Allianz, il 6° sondaggio annuale realizzato da Allianz Global Corporate & Specialty SE (AGCS) che analizza i rischi aziendali a livello mondiale. Seguono l’imprevedibilità del contesto economico, laddove i mercati sono volatili e crescono i rischi politici come il protezionismo o il terrorismo; le nuove tecnologie e i rischi informatici; le catastrofi naturali.

Per il quinto anno consecutivo, l’interruzione delle attività continua a rappresentare il principale fattore di rischio per le aziende (37% delle risposte a livello globale e 36% in Italia).

L’interruzione delle attività (Business interruption) rimane il rischio principale in particolar modo perché può provocare perdite di reddito significative, ma anche perché emergono nuove cause scatenanti, quali i danni immateriali o i rischi intangibili, come gli attacchi informatici e l’interruzione delle attività dovuta a instabilità politiche, scioperi o attacchi terroristici.

Questa tendenza è guidata in parte dalla crescita dell’“Internet delle cose" (Internet of Things, IoT) e dalla sempre maggiore inter-connettività delle macchine, delle aziende e delle loro supply chain, che può facilmente moltiplicare le perdite in caso di incidente. Le aziende si trovano anche di fronte a potenziali perdite finanziarie derivanti dal continuo mutamento dello scenario politico, che generano paure di un maggiore protezionismo e di un processo di anti-globalizzazione.

Chris Fischer Hirs, ceo di AGCS, ha spiegato: “Le aziende di tutto il mondo si stanno preparando a un anno di incertezze. Sono preoccupate per i mutamenti imprevedibili nel panorama legale, geopolitico ed economico di tutto il mondo. Stanno emergendo nuovi rischi, oltre a quelli classici di incendio e di catastrofi naturali; per questo è necessario ripensare agli attuali strumenti di monitoraggio e gestione del rischio”.

Evoluzioni e volatilità del mercato (31% delle risposte a livello globale e 30% in Italia) è il secondo più importante rischio aziendale del 2017 e la preoccupazione principale nei settori dell’aviazione/difesa, dei servizi finanziari, del marittimo e dei trasporti, così come in tutta l’Africa e il Medio Oriente in generale. Per anticipare eventuali modifiche normative improvvise che potrebbero influire sui mercati, le aziende nel 2017 dovranno investire più risorse in un miglior monitoraggio della politica e della definizione delle politiche mondiali.

C’è poi il problema della crescente dipendenza dalla tecnologia e dall’automazione, che trasforma e condiziona le aziende in tutti i settori industriali. A livello mondiale le minacce informatiche si posizionano al 3° posto, salgono al 2° nelle Americhe e in Europa, e al 1° in Germania, Regno Unito e nei Paesi Bassi. In Italia si posizionano al 4° posto, con il 23% delle risposte.

Tra i primi rischi percepiti dalle aziende, soprattutto in Italia (3° posto con il 25% delle risposte) e in Asia, ci sono poi le catastrofi naturali (4° posto a livello mondiale) e i cambiamenti climatici/la crescente variabilità del meteo (rispettivamente il 24% e il 6% delle risposte). Le catastrofi naturali sono la preoccupazione principale in Giappone e ad Hong Kong, come anche a livello mondiale tra le aziende di ingegneria/costruzioni e servizi/energia.

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