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Questa volta si fa sul serio. L’obbligo per gli esercenti di mettere a disposizione il Pos per consentire gli acquisti con bancomat o carte di credito sarà presto accompagnato da una sanzione. Finora, infatti, fermo restando il vincolo di mettere a disposizione lo strumento per gli acquisti sopra i 5 euro - previsto dallo scorso anno, dopo quattro anni di soglia minima fissata a 30 euro - non vi sono ricadute negative per chi non si adegua. In un decreto di prossima pubblicazione, invece, verrà introdotta una sanzione per i trasgressori di 30 euro. Non molto, a dire il vero (e su questo punto si concentrano le critiche di alcune associazioni di consumatori, che si attendevano un disincentivo più drastico), ma quanto meno si introduce una multa. A leggere le cronache parlamentari, si parte con un valore ridotto per consentire ai ritardatari di adeguarsi (il decreto infatti sarà immediatamente operativo), ma con il tempo la sanzione potrebbe essere elevata, come già accaduto in passato per altri provvedimenti.

Più sicurezza per chi compra

Una misura benvenuta per i consumatori, i quali non dovranno più preoccuparsi di avere il contante prima di entrare in un negozio. Con tutto ciò che ne deriva anche in termini di sicurezza, dai possibili furti allo smarrimento, al fatto che le banconote false – una volta ricevute – non offrono alcuna tutela, mentre le eventuali frodi sulle carte di pagamento prevedono livelli di protezione per i consumatori.

Secondo le bozze circolate finora, l’obbligo riguarderà tutti gli artigiani, commercianti e professionisti, senza soglie minime legate al fatturato. Quindi dai bar ai ristoranti, dai negozi di abbigliamento ai commercialisti, dagli avvocati agli ingegneri. Con i professionisti che invano hanno cercato nelle ultime settimane di opporsi, sottolineando che questo comporterà un aggravio per la loro attività, che va a cadere in un periodo non proprio brillante per l’economia del nostro Paese. Gli unici esonerati dovrebbero essere benzinai e tabacchi, in quanto soggetti che incassano le imposte e le riversano all’erario. Pertanto in questo caso il rischio evasione in caso di mancato utilizzato del Pos non sussisterebbe.

Cosa fare in caso di rifiuto

Detto degli obblighi in arrivo, cosa succede se il consumatore che intende pagare con bancomat o carta di credito si sente rispondere che il servizio non è disponibile? Dal lato dell’esercente o professionista vi è una duplice violazione di legge: il mancato rispetto dell’obbligo di consentire il pagamento via Pos e la negazione del proprio servizio all’utenza. Così, ad esempio, il cliente di un ristorante non potrà essere obbligato a versare in contanti e sarà libero di uscire, salvo l’impegno a tornare quando gli sarà consentito il pagamento secondo i termini previsti per legge.

Scendono le commissioni

Finora l’Italia ha registrato bassi livelli di utilizzo della moneta elettronica (nel confronto con gli Altri Paesi dell’Europa Occidentale) e il fatto è stato spiegato con due cause: la ridotta dimestichezza dei senior con la tecnologia (e l’Italia è tra i Paesi più anziani al mondo) e il disincentivo all’utilizzo da parte degli esercenti. Sul primo versante la situazione è destinata a cambiare man mano che diventa più rilevante la quota dei nativi digitali. Sul secondo si attende una spinta dalla misura in arrivo, oltre che dal decreto legislativo da poco approvato che ha tagliato le commissioni interbancarie per i pagamenti con carta e bancomat tramite Pos. Recepisce la direttiva dell'Ue sui servizi di pagamento nel mercato interno (la Psd 2 - Payment Services Directive), la norma nazionale ha fissato allo 0,2% il limite massimo di commissioni per le operazioni con bancomat e allo 0,3% per la carta di credito. Ora non vi sono più scuse per evitare il decollo degli acquisti con le card. Date le grandezze in gioco, non sembra esservi più il rischio che i maggiori costi a carico degli esercenti e professionisti possano essere scaricati sui consumatori finali.

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1 Commenti:

antonino
21 Settembre 2017, 19:09

MI FIDO POCO CHE QUESTE NUOVE DISPOSIZIONI TROVINO ATTUAZIONE.LA MAGGIOR PARTE DEI NEGOZI E DEI PROFESSIONISTI NEGANO AI CLIENTI LA POSSIBILITA' DI AVVALERSI DI QUESTO MEZZO DI PAGAMENTO E PRETENDONO IL PAGAMENTO IN CONTANTE.NON PARLIAMO POI DEGLI ARTIGIANI CHE RIFIUTANO IL PAGAMENTO DEI LAVORI EFFETTUATI A MEZZO ASSEGNI BANCARI E PRETENDONO IL CONTANTE.

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