Commenti: 0

In Italia il mondo degli affari è più complesso e difficile che in tanti altri Paesi. È questa la fotografia che scaturisce dal Business Doing 2019, il report della Banca Mondiale che, ogni anno, stila la classifica delle nazioni in cui è più semplice dedicarsi all’imprenditoria. Lo Stivale perde cinque posizioni rispetto allo scorso anno e si piazza al cinquantunesimo posto.

Al vertice della classifica internazionale c’è Nuova Zelanda, seguita da Singapore e Danimarca (stesso podio della passata edizione). A chiudere la top 5 arrivano Hong Kong e Corea del Sud, mentre i primi 10 sono completati da Georgia, Norvegia, Stati Uniti, Regno Unito e Macedonia. Tra i primi 20 sono anche gli Emirati Arabi Uniti, la Svezia, la Finlandia e l'Australia. Restano fuori dai top 20 Paesi come Canada e Germania.

Come accennato, il rapporto Doing Business, pubblicato dalla Banca Mondiale ogni anno, analizza la disciplina normativa e fiscale nella quale devono operare le imprese nei rispettivi Paesi durante il loro intero ciclo di vita: dall’avvio di un’attività, fino all’accesso al credito, il commercio internazionale, il fisco, il registro dei titoli di proprietà, la tutela di chi investe.

Nello specifico, nel report di quest’anno, viene evidenziato il principale punto di criticità italiano: “L'Italia ha pagato tasse più alte a partire dall’introduzione di minori esenzioni sui contributi di sicurezza sociale pagati dai datori di lavoro per i dipendenti assunti tra il 1º gennaio 2016 e 12 il dicembre 2016”.

Le 10 variabili

Il rapporto della Banca Mondiale ha analizzato 10 variabili nel periodo tra il 1 ° giugno 2017 e il 31 maggio 2018. Tra queste, l'apertura di un'impresa, l'ottenimento di energia elettrica, di un prestito, il pagamento di tasse o la registrazione di proprietà. Per ognuno vengono presi in considerazione fattori come il tempo medio necessario per ottenerlo, il numero di documenti richiesti o il costo necessario in base al reddito pro capite di ciascun Paese.

Questa è la posizione che occupa l’Italia nel ranking in ciascuna delle variabili. La classifica peggiore è quella che riguarda, appunto, i pagamenti delle tasse (118), seguita dalla difficoltà nell’ottenere un credito (112). La voce più virtuosa, invece, riguarda gli scambi commerciali oltre i confini.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account