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Reddito di cittadinanza, i requisiti che possono invalidare la domanda
GTRES

Il sito ufficiale del reddito di cittadinanza continua a ricevere richieste per averlo, ma iniziano a emergere requisiti, oltre all’Isee, che potrebbero impedirne l’erogazione.

Anche se è troppo presto per parlare di dati sulle domande respinte, sono già state individuate alcune potenziali criticità che potrebbero far respingere le richieste di reddito di cittadinanza. Tra i requisiti sotto la lente d’ingrandimento c’è quello della residenza in Italia da 10 anni (gli ultimi 2 devono essere continuativi).

Ma non solo, perché spesso la domanda può cadere sugli indicatori patrimoniali, reddituali e relativi al possesso di che coinvolgono l’intera famiglia. Ad esempio, nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo, o avere la piena disponibilità, di auto immatricolate nei sei mesi antecedenti la richiesta o di auto oltre i 1.600 di cilindrata o moto di oltre 250 di cilindrata immatricolate nei due anni antecedenti (escluse auto o moto per disabili). Stesso discorso anche per navi e imbarcazioni da diporto.

Uno dei requisiti fondamentali, come si sa, è quello del reddito Isee che deve essere sotto i 9.360 euro. Ma un profilo di criticità è rappresentato dal riferimento a un valore del reddito familiare inferiore alla soglia di 6mila euro annui (moltiplicata per la scala di equivalenza a seconda del numero dei componenti). Tale parametro, non essendo esplicitamente indicato nell’attestazione Isee, va calcolato successivamente dall’Inps e potrebbe riservare brutte sorprese.

Dalla Consulta nazionale dei Caf, inoltre, emergono casi di richiedenti che si sono presentati agli sportelli dei centri di assistenza fiscale, indirizzati dalle Poste dopo aver inoltrato la domanda, avendo compilato il quadro E relativo alle attività lavorative in corso non rilevate dall’Isee per l’intera annualità. Ai Caf vanno presentati il modello Com-Ridotto, nel frattempo la domanda resta in sospeso per 30 giorni, dopodiché in assenza della documentazione decade. Il problema è sorto nei casi in cui l’operatore del Caf si è reso conto che non sussistono i requisiti per inviare all’Inps il modello Com-Ridotto.

In altri centri è accaduto l’opposto, ovvero alle Poste o sul sito online il richiedente ha ritenuto di non dover compilare la sezione E della domanda del reddito di cittadinanza, salvo poi rendersi conto di essersi sbagliato: il problema è che non si riesce a inviare il modello Com-Ridotto perché andrebbe indicato il protocollo assegnato alla specifica domanda.

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