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sergio mattarella
Il Presidente Mattarella firma il decreto salva conti GTRES

“Non vedo il motivo per una procedura Ue”, assicura il presidente Mattarella che nella serata di ieri ha firmato il decreto per recuperare 1,5 miliardi di euro per evitarla. Vediamo di cosa si tratta.

Il decreto salva conti: cosa contiene

Le misure presentate dall’Italia a Bruxelles per evitare la procedura di infrazione da parte dell’Ue non sono bastate. È stato quindi approvato un decreto legge che limita le spese per reddito di cittadinanza e quota 100, per recuperare 1,5 miliardi di euro. Si tratta del cosiddetto “decreto salva conti”, che dovrebbe riportare il deficit italiano verso il fatidico 2%. La misura, insieme all’assestamento di bilancio, ridurrebbe di 7,6 miliardi di euro il disavanzo rispetto alle previsioni del Def in aprile. L’intervento, tradotto in crescita, varrebbe tre decimali di Pil, che andrebbero a compensare il -0,2% registrato lo scorso anno.

Il tutto sarebbe suffragato dai risultati tributari che nel 2019 hanno visto 2,9 miliardi in più del previsto entrare nelle casse dell’erario, 600 milioni in più di contributi e 2,74 miliardi di euro in dividendi. Il che ha permesso di cancellare i 300 milioni di taglio per il trasporto pubblico locale, i 100 milioni del bonus diciottenni e permette di aggiungere 50 milioni al funzionamento dell’Agenzia delle Entrate e 500 milioni per il fondo sviluppo e coesione.

Manovra finanziaria 2020, cosa succederà?

Questa settimana la Commissione Ue prenderà in considerazione il tutto, decidendo se sia il caso di iniziare una procedura per debito eccessivo o se le misure proposte siano sufficienti a scongiurarlo. Entro il prossimo autunno, quando verrà presentata la finanziaria 2020, l’Italia dovrebbe essere in grado di garantire una riduzione del disavanzo strutturale dello 0,5% e della spesa pubblica dello 0,1% del Pil. Il che implica una nuova corsa alle coperture da trovare per gli obbiettivi della prossima manovra che andranno reperiti tramite tagli alla spesa pubblica.

Nel mirino, voci di spesa quali i 600 miliardi di spese finali del bilancio pubblico e gli oltre 200 dei rimborsi di passività finanziarie. Tra le ipotesi, quella di recuperare da questo bacino di spesa circa 5 miliardi di euro.

Crescita 2019, le stime per l'Italia

Dati alla mano, intanto, gli esperti mantengono la cautela sulla crescita italiana. "L'economia italiana si mantiene fragile in un contesto internazionale di rallentamento del commercio mondiale, - è il parere di Mazziero Research - la produzione industriale e il commercio al dettaglio continuano a mostrarsi deboli".

Per quanto riguarda le stime del Pil, il centro di ricerca macroeconomico le rivede al ribasso. "Rivediamo le stime del PIL al 2° trimestre 2019 con un progresso piatto allo 0,0%  (era +0,1%)", segnala Mazziero Research. Una revisione che tuttavia "non comporta variazioni sulle stime di crescita annuale che resta al +0,2%".

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