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Riforma delle pensioni 2022, le news sul confronto tra governo Draghi e sindacati
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Il governo Draghi è al lavoro per la riforma delle pensioni, uno dei passaggi più importanti e delicati del 2022. In attesa del prossimo incontro con i sindacati, scopriamo quali sono le opzioni sul tavolo e le ultime news in arrivo.

La riforma delle pensioni 2022 dovrà tracciare la nuova rotta per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro dopo l’esaurimento dell’esperienza quota 102 e garantire un trattamento previdenziale alle categorie più a rischio in tal senso, su tutte giovani e donne.

Partendo dai giovani, il governo Draghi ha tra gli elementi da valutare il report dell'Ocse, secondo cui tra qualche anno, in Italia, le nuove generazioni potrebbero accedere alla pensione non prima di aver compiuto 70 anni e con assegni esigui, anche al di sotto della soglia di povertà, a causa delle carriere lavorative discontinue e dei periodi di precariato.

Pensione di garanzia per i giovani

Per questo, uno dei punti imprescindibili della riforma delle pensioni del governo Draghi (su cui c’è particolare attenzione da parte dei sindacati) è l’intervento per i giovani. Tra le proposte più accreditate c’è quella di una pensione di garanzia. Ma come funzionerebbe?

Nei primi incontri preliminari sulla riforma delle pensioni andati in scena tra governo e sindacati si è parlato anche di un bonus contributivo virtuale per ovviare al problema dei “buchi” generati da carriere lavorative discontinue. In questo senso, le ipotesi sono due.

La prima, come accennato, è una sorta di bonus contributivo virtuale, che garantirebbe 1,5-1,6 anni di versamenti per ogni anno di lavoro. Lo Stato coprirebbe in modalità figurativa la durata dei periodi di formazione, di disoccupazione senza percepire sussidio e, ipoteticamente, anche quelli impiegati per l'assistenza di famigliari in difficoltà.

I sindacati spingono per questa soluzione, tuttavia il ministero dell'Economia predica calma e vuole prima quantificare con precisione l'impatto finanziario e le platee di beneficiari prima di prendere una posizione definitiva. L'incognita risorse grava, forse anche più pesantemente, anche sulla seconda ipotesi: ovvero quella di fornire la contribuzione figurativa sotto forma di bonus una tantum.

Pensione per le donne

I sindacati, al tavolo con il governo per la riforma delle pensioni, chiederebbero di estendere il bonus contributivo virtuale anche alle donne per i periodi di maternità e a quelli di assenza “forzata” dal lavoro. Inoltre, si chiede anche uno “sconto” di 12 mesi di versamenti per ogni figlio per accedere prima alla pensione.

Pensione anticipata

Tuttavia, la questione centrale resta l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. La riforma delle pensioni dovrà risolvere questo problema e preparare il post quota 102. I sindacati vorrebbero che fosse garantita l’uscita dal mondo del lavoro per tutti a partire da 62 o 63 anni di età (al netto di penalizzazione da concordare) o con 41 anni di contribuzione a prescindere dall'età anagrafica.

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