Commenti: 0
Aumento dei tassi della Banca Centrale Europea, quali saranno le conseguenze?
Pixabay

La Bce ha deciso l’aumento dei tassi di 25 punti base a luglio. La decisione è arrivata dopo che il livello di inflazione nell'Eurozona ha raggiunto l'8,1% a maggio 2022. La Banca Centrale Europea, inoltre, ha già comunicato che ci saranno ulteriori rialzi a settembre. Scopriamo quali potrebbero essere le conseguenze per i mutui, gli investimenti e le famiglie.

La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha spiegato così la decisione: “Veniamo da 11 anni tassi di interesse fermi, usciremo presto dai tassi negativi ma è buona abitudine iniziare gradualmente".

Così, nella conferenza stampa post Consiglio direttivo ha risposto a chi le chiedeva perché non fosse stato deciso un aumento dei tassi da 50 punti base a luglio, rispetto ai 25 punti base annunciati. Il rialzo deciso "è rilevante ma non eccessivo e la decisione di oggi non è su un solo aumento - ha specificato - ma su un intero percorso", che dopo gli aumenti di luglio e settembre si prevedono infatti ulteriori rialzi.

Aumento dei tassi della Bce e mutui

Come è facile immaginare, dopo l’aumento dei tassi della Bce il costo dei mutui casa per sarà più caro. Le conseguenze, tuttavia, non riguarderanno coloro che hanno un mutuo a tasso fisso, anche se già da un po’ di tempo erano meno a buon mercato, visto che le previsioni di rialzo erano già circolate.

Per i nuovi mutui a tasso fisso e tutti i mutui a tasso variabile, invece, interverrà l’adeguamento al nuovo costo del denaro conseguente all’aumento dei tassi della Bce. Per il variabile il tasso di riferimento è l'Euribor: quello a 3 mesi attualmente si aggira intorno a -0,3% ma attenzione, ma nei prossimi mesi è destinato a salire velocemente, molto più del tasso di riferimento dei mutui a tasso fisso.

Le conseguenze per investimenti e titoli di Stato

Dopo l’annuncio dell’aumento dei tassi da parte della Bce i Btp a dieci anni hanno toccato rendimenti del 3,72%, come non accadeva dal 2014, mentre lo spread, il differenziale tra Btp e Bund tedeschi, si è allargato a 228 punti base.

Molto probabilmente il prossimo aumento potrebbe essere di 50 punti, prima che aumenti ulteriormente. A questo scenario si aggiunge l’abbassamento, sempre da parte della Bce, delle di crescita dell'area dell'euro, oltre alla conferma che l'inflazione prevista dovrebbe attestarsi al 6,8% nel 2022, al 3,5% nel 2023 e al 2,1 nel 2024.

In questo contesto, i titoli a tasso fisso soffrono particolarmente, visto che per adeguarsi alle aspettative di rialzi dei tassi i prezzi scendono. Per chi ritiene però che i mercati abbiano già anticipato buona parte dei rialzi futuri, i rendimenti attuali sono interessanti anche se non liberi da rischi.

Anche la Borsa rappresenta un rischio in questo momento. La forte inflazione, in combinazione con i rialzi dei tassi come prospettiva e l’economia in rallentamento (per alcuni quasi a rischio recessione) spaventa le Borse.

Le conseguenze per le famiglie

L’aumento dei tassi della Bce si ripercuoterà anche sulle famiglie. Il costo del denaro sarà più caro e finirà per incidere in maniera sostanziale anche sui consumi. Non solo chiedere un prestito o rateizzare sarà più oneroso, ma al contempo anche il proprio reddito sarà intaccato dall’aumento dell’inflazione che ridurrà il potere d’acquisto.

E lo scenario non era già dei più rosei, visto che secondo l'Istat la spesa media mensile non ha ancora recuperato i valori pre-pandemici, rispetto al 2019, infatti, la variazione a valori correnti segna un calo del 4,8%.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account