Per non rischiare di arrivare impreparati agli acquisti con lo sconto, oltre a sapere quando iniziano i saldi estivi 2022 bisogna fare attenzione a diversi particolari. Ecco la guida ai saldi di luglio per fare degli autentici affari non cadere nelle trappole delle truffe.
Ma quando iniziano i saldi a luglio? La data di inizio dei saldi estivi 2022 è stata fissata, in quasi tutte le regioni, al 2 luglio e avrà una durata media di circa 6 settimane (scopri il calendario completo regione per regione) . Questo è quanto stabilito dalla Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni.
Nel dettaglio, i saldi sono vendite di fine stagione ad un prezzo scontato e riguardano tutti i prodotti che, se non venduti entro un certo periodo di tempo, sono soggetti a un notevole deprezzamento.
Con i saldi, quindi, si vendono con importanti percentuali di sconto quei capi di abbigliamento rimasti invenduti alla fine della stagione autunno/inverno o primavera/estate.
Le promozioni, invece, riguardano alcuni articoli ai quali vengono applicati ribassi di prezzo (generalmente con percentuali di sconto più basse di quelle applicate durante i saldi) per agevolare le vendite di un certo prodotto o, in generale, nel negozio.
La prima regola da rispettare per i negozianti, e da verificare per i consumatori, durante i saldi è che sul cartellino dei capi d’abbigliamento venga sempre esposto il prezzo di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Non è obbligatorio, invece, il cambio dopo l'acquisto. Si tratta infatti di una pratica generalmente lasciata alla discrezionalità del commerciante, a meno che il prodotto non abbia gravi vizi occulti, nel qual caso scatta l'obbligo della sostituzione o della restituzione del prezzo.
Ma non sono le uniche norme da rispettare da parte dei commercianti durante i saldi. La legge, infatti, prevede sanzioni a carico degli esercenti in caso di:
- merce in saldo senza cartellino del prezzo, dove deve essere indicato il prezzo pieno, la percentuale di sconto e il prezzo finale;
- saldi fuori da periodo;
- mancata separazione dei prodotti in saldo da quelli a prezzo pieno;
- indicazioni obbligatorie poco visibili, che potrebbero ingannare il consumatore;
- pubblicità ingannevole per il consumatore inerente la svendita in atto.
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