Mentre il Fondo Monetario Internazionale e il Gruppo della Banca Mondiale tengono i loro incontri annuali a Washington DC questa settimana per discutere le numerose sfide che l'economia mondiale deve affrontare in questi giorni, l'Fmi ha tagliato ancora una volta le sue previsioni di crescita economica globale per il prossimo anno.
L'ultima revisione segna la quarta correzione al ribasso quest'anno, segnalando un ottimismo calante in mezzo a una tempesta perfetta di crisi globali.
"L'economia globale continua ad affrontare sfide difficili, modellate dagli effetti persistenti di tre potenti forze: l'invasione russa dell'Ucraina, una crisi del costo della vita causata da pressioni inflazionistiche persistenti e in aumento e il rallentamento in Cina", è quanto scrive Pierre- Olivier Gourinchas nella prefazione all'ultimo World Economic Outlook.
L’Fmi ora prevede che il PIL globale crescerà del 3,2% quest'anno e del 2,7% nel 2023, quest'ultimo segnando un declassamento di 0,2 punti percentuali rispetto alle previsioni di luglio. Con oltre un terzo dell'economia globale prevista in contrazione quest'anno o il prossimo, "il 2023 sembrerà una recessione" per molte persone, scrive l’Fmi, aggiungendo che "il peggio deve ancora venire".
A parte i suoi effetti destabilizzanti sull'economia globale, l'invasione russa dell'Ucraina ha anche esacerbato la crisi dell'inflazione globale facendo salire i prezzi dell'energia e dei generi alimentari in tutto il mondo. La risposta è stata un'aggressiva stretta monetaria, che alla fine rallenterà la domanda dei consumatori e gli investimenti per regnare sull'inflazione. L’Fmi prevede che l'inflazione globale raggiungerà il picco dell'8,8% quest'anno, ma rimarrà elevata più a lungo del previsto al 6,5% nel 2023 e al 4,1% nel 2024.
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