Anche nel 2023, coloro che usufruiscono del trasporto pubblico per gli spostamenti locali, regionali e interregionali avranno la possibilità di usufruire della detrazione abbonamento mezzi pubblici grazie al Bonus Trasporti. Vediamo meglio come funziona questa agevolazione fiscale, indagando requisiti e procedure previste dalla normativa italiana.
Detrazione abbonamento ai mezzi pubblici, cos’è e come funziona
Le spese sostenute per l'utilizzo dei mezzi pubblici possono fruttare un beneficio fiscale sotto forma di detrazione. Mediante la presentazione della dichiarazione dei redditi, è infatti possibile ottenere una riduzione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) del 19% sulle spese documentate effettuate nel corso del 2022.
Si tratta di una detrazione dell'abbonamento ai mezzi pubblici interregionali, regionali e locali, gestiti da enti pubblici e privati, quali: tram, metropolitana, autobus e treno. Per quanto riguarda il limite massimo di spesa ammissibile per beneficiare di questa detrazione, questo è fissato a 250 euro. Di conseguenza, il rimborso massimo ottenibile è pari a 47,50 euro.
Anche se la normativa vigente non prevede alcuna agevolazione fiscale sui biglietti singoli, questa garantisce alle famiglie la detrazione dell’abbonamento ai mezzi pubblici per i figli o i familiari a carico. A questo proposito l’Agenzia delle Entrate ci ha tenuto a precisare che nel caso in cui la spesa per l'abbonamento di un figlio a carico superi il limite massimo consentito, non è possibile suddividere l'importo tra i genitori per usufruire del beneficio in proporzione.
Quali spese non possono essere detratte?
Tra le spese che non possono essere portate in detrazione dell’abbonamento ai mezzi pubblici 2023 figurano:
- le carte di trasporto integrate, che consentono non solo l'utilizzo dei mezzi pubblici, ma anche l'accesso ai musei o altri vantaggi turistici;
- i titoli di viaggio con durata in ore, anche quando superiore alle 24 ore.
Inoltre, sono escluse anche gli importi sostenuti per conto dell’azienda per cui si lavora, che vengono invece rimborsati dai datori di lavoro.
Chi può richiedere tale agevolazione fiscale?
I contribuenti che hanno sostenuto spese per il trasporto pubblico possono beneficiare dell’agevolazione fiscale sul pagamento degli abbonamenti per i mezzi pubblici. Tuttavia, per poter usufruire di questo sostegno, è necessario adempiere agli obblighi previsti dalla legge presentando la dichiarazione dei redditi. Si può trattare, in questo caso, di abbonamenti di tipo annuale, mensile o settimanale, ma non giornaliero.
Per quanto riguarda la detrazione dell’abbonamento ai mezzi pubblici per studenti universitari, è prevista una forma di aiuto differente. Gli studenti con un reddito inferiore ai 35.000 euro all'anno possono beneficiare di un bonus di 60 euro per l'acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici a livello locale, regionale e interregionale. Questa opportunità è stata resa disponibile a partire dal 17 aprile e rimarrà valida fino al 31 dicembre 2023.
Detrazione dell’abbonamento ai mezzi pubblici nel 730: procedura
Come per la detrazione per abbonamento ai mezzi pubblici 2022, anche per quella 2023 esistono tutta una serie di regole e procedure che è fondamentale seguire se si vuole ottenere una riduzione sulle spese sostenute per il trasporto pubblico. Vediamole meglio nei paragrafi a seguire.
Metodi di pagamento richiesti
Per la detrazione dell’abbonamento ai mezzi pubblici 2023, il pagamento tracciato delle spese effettuate è indispensabile per accedere al beneficio economico. Tra i metodi di versamento ammessi figurano infatti:
- bonifico bancario o postale;
- bancomat;
- carte di debito o credito;
Come avvenuto per molte altre detrazioni fiscali, è chiaro quindi che anche per quest’ultima il pagamento in contanti non è più accettato dallo Stato. Lo scopo di tale misura è quello di contrastare l'evasione fiscale e ridurre l'uso di denaro contante.
Documentazione da conservare
Chi desidera usufruire della detrazione dell’abbonamento mezzi pubblici, è tenuto a conservare il titolo di viaggioutilizzato e tutti i documenti correlati al pagamento. In particolare, il titolo di viaggio dovrà riportare le informazioni seguenti:
- il periodo di validità;
- l'importo effettivo della spesa sostenuta;
- la data di sostenimento della spesa;
- il nome del titolare. Nel caso in cui il documento non riporti un nome specifico, sarà necessario presentare un documento di spesa, come ad esempio una ricevuta di pagamento, che attesti il nominativo del beneficiario.
Inoltre, se la ricevuta di pagamento è intestata a un familiare a carico, sarà richiesta una dichiarazione sostitutiva nella quale venga espressamente indicato colui che ha effettivamente sostenuto la spesa.
Compilazione del modello 730
Al momento della dichiarazione dei redditi, le spese sostenute per il trasporto pubblico devono essere riportate nel modello 730, ma in quale sezione esattamente? Il rigo 730 per la detrazione dell’abbonamento ai mezzi pubblici 2023 è l’E8 ed l’E10 del relativo Quadro E. Inoltre, è importante includere tutte le spese corrispondenti nella sezione "Oneri detraibili" della Certificazione Unica, specificando per la detrazione dell’abbonamento ai mezzi pubblici 2023 il codice onere 40, che va dai punti 341 a 352.
Indicazioni Trenord sulla detrazione dell’abbonamento al treno
Le regole e le procedure per la detrazione dell’abbonamento ai mezzi pubblici col bonus trasporti, analizzate finora, valgono per tutte le tipologie di trasporto, incluso quello ferroviario. Come visto in precedenza, per poter usufruire del Bonus Trasporti è fondamentale richiedere la certificazione unica, ma come? Proprio la società italiana Trenord si è occupata di chiarire la questione.
Chi è in possesso della tessera nominativa Io Viaggio, ha la possibilità di ricevere tramite email la documentazione certificativa relativa al titolo di viaggio, contenente tutte una serie di informazioni utili ad identificare la validità del documento, ma soprattutto i dettagli inerenti la spesa sostenuta.
Ma cosa bisogna fare per ricevere la mail? Ecco i passaggi in breve:
- effettuare la registrazione con le proprie credenziali accedendo al sito di Trenord;
- controllare se nel menù a sinistra compare la voce “Certificazione 730”. Se non è presente, risulta necessario completare il proprio profilo, inserendo alcuni dati;
- cliccare sulla voce "Certificazione 730" e inserire i dati richiesti nel modulo, selezionando l'anno fiscale per il quale si desidera richiedere la detrazione.
Qualora si desideri ottenere la detrazione per un titolo di viaggio non nominativo, è necessario conservarlo e presentare un'autocertificazione firmata dal contribuente stesso. In quest’ultima si attesta che l'abbonamento è stato acquistato sia per il beneficiario che per un familiare a carico.
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Quali abbonamenti si possono scaricare sul 730?
Attualmente si possono scaricare sul 730 le spese per i pass o gli abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico locale, interregionale e regionale, quindi non solo i biglietti degli autobus, delle metropolitane e dei tram, ma anche quelli del trasporto ferroviario, anche in caso di tragitti tra diverse regioni.
Quanto si può detrarre per abbonamento trasporto pubblico?
Per l'abbonamento del trasporto pubblico, su un importo massimo di 250 euro si può ottenere un rimborso del 19%, pari quindi a 47,50 euro massimo.
Come sapere se si ha diritto al bonus trasporti?
Per sapere se si ha diritto al bonus trasporti è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti: reddito personale sotto ai 20.000 euro per il 2023; dotato di abbonamento valido o in procinto di sottoscriverne uno.
Quante volte si può richiedere il bonus trasporti 2023?
È possibile presentare una richiesta al mese per il Bonus Trasporti, accedendo alla piattaforma messa a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Di conseguenza, nei mesi successivi fino al termine, fissato per dicembre 2023, o fino all'esaurimento dei fondi disponibili, è possibile avanzare ulteriori richieste per un importo di 60,00 euro al massimo.
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