Come consuetudine, tutti i pensionati possono consultare uno strumento che aiuta a chiarire i dubbi che potrebbero sorgere sulla mensilità oggetto del pagamento. Ecco quello che c’è da sapere sul cedolino della pensione di gennaio 2024. Ma da quando sarà visibile online? E come è possibile consultarlo (con Spid, ma non solo)? L’Inps ha fornito importanti istruzioni per la corretta comprensione e consultazione del cedolino. Scopriamo quello che c’è da sapere riguardo alle date di pagamento, all’indice di rivalutazione e alle trattenute Irpef.
Quando si può vedere il cedolino della pensione Inps?
Ogni mese il pensionato, attende circa il 20 del mese, per visualizzare l'importo del cedolino della pensione. Come è possibile controllarlo in maniera anticipata? L'Istituto previdenziale provvede al calcolo mensile della pensione entro il 15 di ogni mese. Per utilizzare il servizio online sul sito dell’Istituto è necessario autenticarsi tramite identità digitale (Spid, Carta d'identità elettronica, PIN dispositivo o CNS).
Il servizio permette di consultare il cedolino della pensione, verificare l'importo dei trattamenti liquidati dall'Inps ogni mese, conoscere le ragioni per cui questo importo può variare, accedere ad altri servizi di consultazione, certificazione e variazione dati.
Pagamento delle pensioni di gennaio 2024
Il pagamento delle pensioni di gennaio 2024 arriverà con il primo giorno bancabile del mese, individuato in mercoledì 3 gennaio 2024. Mentre chi ritira la pensione in contanti alla Posta potrà recarsi, seguendo il calendario in ordine alfabetico, a partire sempre dal primo giorno bancabile del mese.
Ecco, nel dettaglio, il calendario per il pagamento delle pensioni di gennaio 2024:
- dalla A alla C: 3 gennaio;
- dalla D alla K: 4 gennaio;
- dalla L alla P: 5 gennaio;
- dalla Q alla Z: 7 gennaio (solo la mattina).
Indice di rivalutazione
L’aumento di perequazione automatica, già attribuito dal 1° gennaio 2023 in via provvisoria nella misura dello 7,3 %, è stato determinato in via definitiva nella misura dell’8,1 %. Il relativo conguaglio, pari allo 0,8 %, è stato già applicato sulla rata di pensione del mese di dicembre 2023.
Rinnovo delle pensioni
L’Inps ha comunicato anche che sono state effettuate le operazioni di rinnovo delle pensioni per l’anno 2024. L’indice provvisorio di rivalutazione delle pensioni per il 2024 è pari al 5,4 %.
Si precisa che le prestazioni di accompagnamento a pensione (assegni straordinari, isopensione, indennità di espansione, Ape sociale) non vengono rivalutate poiché non hanno natura di prestazione pensionistica.
Per ulteriori indicazioni sull’operazione di rinnovo per l’anno 2024, si rimanda alla circolare che verrà pubblicata sul portale Inps. Le operazioni di rinnovo possono aver generato conguagli a credito o a debito a vario titolo relativi all’importo di pensione erogato nell’anno 2023.
Questi importi sono stati riportati nel cedolino di pensione del mese di gennaio 2024 con la descrizione “Conguaglio Pensione da Rinnovo”.
Trattenute fiscali
L’Inps ha spiegato che è stato effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2023 (Irpef e addizionale regionale e comunale a saldo) sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps.
Nei casi in cui le trattenute siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, le differenze a debito saranno recuperate, come di consueto, sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2024 anche con azzeramento dell’importo di pensione in pagamento, nel caso in cui le imposte siano risultate pari o superiori all’importo del rateo mensile in pagamento.
Nel solo caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro, per i quali il ricalcolo dell’Irpef ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene estesa fino alla mensilità di novembre (articolo 38, comma 7, legge 122/2010).
Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, inoltre, a decorrere dal rateo di pensione di gennaio, oltre all’Irpef mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2023.
Queste trattenute sono infatti effettuate in undici rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono. Le somme conguagliate verranno certificate nella Certificazione Unica 2024.
Le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.
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