Nelle ultime ore si sono rincorse diverse ricostruzioni riguardo la posizione del governo sull’assegno unico. Tuttavia, a smentire l’ipotesi dello stop della misura nel 2025 ci hanno pensato direttamente la premier Meloni e il ministro dell’Economia Giorgetti. La misura di sostegno alle famiglie, stando alle ultime notizie, non dovrebbe essere abolita ma semplicemente modificata. Scopriamo come.
Cos’è l’assegno unico
L’Assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico attribuito per ogni figlio:
- fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni);
- senza limiti di età per i figli disabili.
L’importo spettante varia in base:
- alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda;
- all’età e al numero dei figli;
- alle eventuali situazioni di disabilità dei figli.
L’Assegno è definito unico, perché finalizzato alla semplificazione e, contestualmente, al potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità.
È universale, perché garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di 45.574,96 euro. L’Assegno unico e universale spetta per ogni figlio minorenne a carico. Per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza e per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, che:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea;
- svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale;
- per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
Addio all’assegno unico nel 2025?
Negli ultimi giorni è circolata con insistenza l’ipotesi di uno stop all’assegno unico a partire dal 2025. La misura per le famiglie sarebbe a rischio, soprattutto secondo quanto sostenuto dalle opposizioni. Il motivo? Per far quadrare i conti, il governo Meloni starebbe valutando il taglio al sostegno introdotto nel 2021 dall’esecutivo guidato da Mario Draghi.
La smentita della premier Meloni
A dissipare il campo dai tanti dubbi, però, è arrivato un video con cui la premier Giorgia Meloni e il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti hanno dichiarato apertamente che l’assegno unico non sarà abolito nel 2025. Anzi, il governo rilancia promettendo battaglia in Europa perché la misura è entrata nel mirino della commissione per la mancanza di universalità, visto che a usufruirne è solo chi ha la residenza in Italia.
Come cambia l’assegno unico nel 2025
Il piano per recepire i richiami della Commissione europea e per ulteriori modifiche sarà contenuto nella prossima legge di Bilancio, il compito sarà affidato alla ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella che poi passerà il dossier al ministero dell'Economia.
Il piano è anche quello di contenere i costi, rivedendo l’importo dell'assegno unico per due categorie: l'ammontare da 57 euro a figlio sarà tolto a chi non presenta l’Isee e a chi ne ha uno al di sopra dei 45mila euro. Le risorse risparmiate potrebbero essere destinate alle categorie meno abbienti.
Segui tutte le notizie del settore immobiliare rimanendo aggiornato tramite la nostra newsletter quotidiana e settimanale. Puoi anche restare aggiornato sul mercato immobiliare di lusso con il nostro bollettino mensile dedicato al tema.
per commentare devi effettuare il login con il tuo account