Senza il superbonus le misure della legge di bilancio sarebbero raddoppiate
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Manovra, Meloni: senza Superbonus avremmo raddoppiato misure
Askanews

Senza il peso del superbonus sulle casse dello Stato, qualsiasi interno della legge di bilancio 2025 sarebbe più che raddoppiato. A dirlo è stata la premier Giorgia Meloni nel suo intervento introduttivo all'incontro a Palazzo Chigi con le sigle sindacali sulla manovra. Il bonus 110 infatti, secondo il presidente del Consiglio rappresenta "la più grande operazione di redistribuzione regressiva del reddito nella storia d'Italia"

 "La manovra di bilancio è in continuità con le scelte che il Governo ha fatto con le due precedenti leggi finanziarie. Abbiamo concentrato le risorse su alcune priorità fondamentali, con una visione di medio e lungo periodo, tenendo i conti in ordine e concentrandoci su una prospettiva di crescita del Sistema Italia, pur nel contesto internazionale tutt'altro che facile nel quale operiamo"

"Lo considero un cambio di passo rispetto all'approccio che troppe volte abbiamo visto in passato, quando si è preferito adottare misure più utili a raccogliere consenso nell'immediato che a gettare le basi per una crescita duratura, scaricando il costo di quelle misure su chi sarebbe venuto dopo. Come noi, che raccogliamo la grave eredità di debiti che gravano come un macigno sui conti pubblici". Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento introduttivo all'incontro a Palazzo Chigi con le sigle sindacali sulla legge di bilancio.

"Citerò due numeri per far capire di cosa parlo: 30 e 38. 30 miliardi - ha spiegato Meloni - è il valore complessivo di questa manovra di bilancio; 38 sono i miliardi che, solo nel 2025, costerà alla casse pubbliche il Superbonus varato dal Governo Conte 2 per ristrutturare meno del 4% degli immobili residenziali italiani, prevalentemente seconde e terze case, cioè soldi dei quali ha beneficiato soprattutto chi stava meglio. La più grande operazione di redistribuzione regressiva del reddito nella storia d'Italia. Con le stesse risorse, qualsiasi provvedimento di questa legge di bilancio avrebbe potuto essere più che raddoppiato. Vale per la sanità, per i contratti pubblici, per la scuola, per l'aumento dei salari", ha sottolineato la presidente del Consiglio.

Fondo di garanzia per la prima casa per il prossimo triennio

"Rifinanziamo, per il prossimo triennio e non piè solo di anno in anno, il Fondo di garanzia per la prima casa, che mi piace ricordare essere stato introdotto dall'allora ministro della Gioventù del Governo Berlusconi. E ci impegniamo, con questa manovra, a varare un piano casa straordinario di edilizia pubblica e sociale. Perché garantire un'abitazione ad un costo sostenibile è uno degli strumenti che servono non solo per rilanciare l'occupazione, ma anche per sostenere il legittimo desiderio delle giovani generazioni a mettere su famiglia

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