Attacco ai magistrati: "Non fermeranno le riforme"
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## Meloni a Meeting Cl, d'accordo con Draghi su Ue e lancia Piano casa
## Meloni a Meeting Cl, d'accordo con Draghi su Ue e lancia Piano casa Askanews
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Assente dal Meeting di Comunione e liberazione da tre anni, Giorgia Meloni torna a Rimini da premier dicendosi "commossa" dall'applauso con cui è accolta. Un 'feeling' che dal palco conferma e consolida, con un intervento che - incentrato sul recupero di valori e identità - affronta i principali temi dell'agenda internazionale e tratteggia le prossime iniziative del governo in vista della manovra, a partire da un "piano casa" a prezzi agevolati per i giovani a cui sta lavorando con il ministro Matteo Salvini, ospite del Meeting nel pomeriggio. I due non si incrociano, ma si sentono e fonti leghiste assicurano che "non si sono salutati di persona" non per 'freddezza', come sostenuto da alcuni media, ma "solo per problemi di agenda".

Meloni, prendendo la parola, tributa un riconoscimento a un evento "prezioso", un "momento fondamentale nel dibattito politico e culturale della nazione da oltre mezzo secolo". Al 'popolo' del Meeting, dirà poi nella conclusione, non chiede "consenso", ma "una mano perché senza luoghi di società viva, la politica non ce la può fare". Luoghi in cui, come fa Atreju (il protagonista de 'La storia infinita' amata dalla premier e che dà il titolo alla festa di Fdi), "si combatte contro il nulla".

Sui temi internazionali, poi, si sofferma sulla questione ucraina. Per il dialogo, dice, "si sono aperti spiragli" in cui "dobbiamo credere fortemente portando un contributo di idee", come ha fatto l'Italia con la proposta di un modello di sicurezza per Kiev basato sull'articolo 5 del trattato Nato che "è attualmente la principale sul tavolo". Per quanto riguarda il Medio Oriente, la premier condanna l'uccisione dei giornalisti a Gaza e definisce "oltre il principio di proporzionalità" la reazione di Israele che sta "mietendo troppe vittime innocenti, arrivando a colpire anche le comunità cristiane che sono fattore di equilibrio nella Regione e che ora sta mettendo a repentaglio la prospettiva storica di due popoli e due Stati". Meloni respinge però le critiche di immobilismo sulla questione rivolte al governo perché, rivendica, "siamo il primo Paese non musulmano per evacuazioni sanitarie da Gaza: c'è chi urla gli slogan e c'è chi salva i bambini, io sono fiera di fare parte dei secondi".

La presidente del Consiglio tocca poi il tema dell'Europa, dopo il duro discorso pronunciato proprio al Meeting pochi giorni fa da Mario Draghi. Il suo predecessore, conferma, ha ragione quando parla di un'Ue che rischia "di essere sempre più condannata all'irrilevanza geopolitica, incapace di rispondere alle sfide della competitività". Un destino però - per lei - non ineluttabile a patto di "riscoprire la nostra anima e le nostre radici anche culturali e religiose colpevolmente negate anni fa". Dunque l'Ue deve "ripartire dalla politica, dalla visione, ridurre la burocrazia soverchiante" che "non ci salverà", "delineare un'Europa del pragmatismo e del realismo" che "faccia meno e meglio". Un'Ue pienamente al centro dell'Occidente, ma non "dipendente politicamente" dagli Usa, come è avvenuto "per aver appaltato agli Usa la sicurezza". Questo processo, però, "non è facile, indolore, gratis".

Meloni garantisce poi che il governo non farà passi indietro sulle riforme: il premierato, l'autonomia differenziata e soprattutto la giustizia. Su quest'ultima si va avanti, attacca, "nonostante le invasioni di campo di una minoranza di giudici politicizzati che provano a sostituirsi al Parlamento e alla volontà popolare. Andremo avanti non per sottomettere il potere giudiziario a quello politico, come dice qualcuno in malafede, ma per rendere la giustizia più efficiente per i cittadini e meno condizionata dalla malapianta delle correnti: andremo avanti per liberarla dalla politica". Nessuno stop, garantisce, neppure alle politiche sui migranti, perché "non c'è giudice, politico o burocrate che può impedirci di far rispettare la legge italiana, di garantire la sicurezza dei nostri cittadini, di combattere gli schiavisti del terzo millennio, di salvare vite umane".

Alla vigilia dell'avvio del cantiere della manovra, la premier si sofferma anche sui temi economici rivendicando la centralità data al lavoro: "La vera ricchezza" a differenza di modelli come il reddito di cittadinanza che "deresponsabilizzano la società e atrofizzano le persone". Adesso, annuncia anticipando le intenzioni del governo sul fisco, "intendiamo concentrare l'attenzione sul ceto medio" per creare un "sistema più equo e incentivante per chi produce reddito" e il governo vuole "continuare a sostenere le imprese: l'obiettivo principale e ambizioso è l'abbassamento strutturale del costo dell'energia che pesa come macigno su competitività italiana". 

Ma la novità che annuncia, a cui sta lavorando insieme a Salvini, è quella di un "Piano casa a prezzi calmierati per giovani coppie, perché senza casa non si può costruire una famiglia". Tema assai caro, quello della famiglia, alla platea del Meeting. A loro Meloni assicura particolare attenzione, anche da un punto di vista dell'universo scolastico, completando "il percorso avviato" per "trovare gli strumenti che assicurino alle famiglie, in primis le famiglie con minori capacità economiche, di esercitare pienamente la libertà educativa sancita dalla Costituzione". E garantisce l'impegno del governo per le periferie disagiate, sul modello Caivano, e per la lotta alla droga che "fa schifo".

Al termine dell'intervento Meloni lascia il Meeting senza fare il consueto giro negli stand, recandosi alla comunità di San Patrignano in visita privata.

Tramite una nota l'eurodeputata del Pd Irene Tinagli, presidente della commissione per l'emergenza Casa a Bruxelles, ha fatto sapere: "Il problema del governo è che oltre gli annunci a effetto non si sta occupando dell'emergenza casa. Sono più di due anni che da Meloni e Salvini giungono dichiarazioni, riunioni di tavoli che girano a vuoto, ma di concreto non c'è nulla. Anzi la realtà è che gli italiani si sono visti aumentare il costo della vita, tanto più con i dazi, e diminuire il potere di acquisto, senza che vi sia alcun piano per i salari, per il sostegno al consumo e alla produzione. Mancano una visione e il senso dell'urgenza. Bisognerebbe quantomeno avere una mappatura dei bisogni e puntare sia su maggiori fondi pubblici che su strumenti che possano stimolare il partneriato pubblico-privato per costruire politiche per la casa serie e di lungo periodo. Tra l'altro, manca totalmente una riflessione profonda sui fattori che in alcune città stanno mettendo sotto pressione il mercato residenziale facendo schizzare i prezzi: il tema dei flussi turistici e degli affitti brevi, la mobilità studentesca che è aumentata senza che però sia aumentata l'offerta di studentati veramente accessibili. Molti governi in Europa, primo fra tutto quello spagnolo, stanno intervenendo non solo con nuovi progetti (e fondi) per l'abitare, ma anche con regolamentazioni utili a far tornare il mercato della casa alla sua funzione originaria: dare una possibilità di abitazione accessibili ai cittadini. Tutto questo è totalmente assente nella politica del governo che periodicamente ci propina annunci a cui però non seguono i fatti". 

 

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