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Modelli precompilati Imu, Tasi e Tari: cosa cambia
GTRES

Da quest’anno gli enti devono rendere disponibili i modelli precompilati per Imu, Tasi e Tari. L’obiettivo è far sì che per i contribuenti diventi più agevole pagare le tasse senza incorrere in errori. Il caos generato da queste imposte, a causa dei molteplici cambiamenti legislativi, ha reso infatti necessaria una semplificazione

I modelli di pagamento precompilati – In tale quadro, i modelli di pagamento precompilati rappresentano senza alcun dubbio un’importante agevolazione, che segna inoltre una rivoluzione nel rapporto tra ente impositore e cittadino. Il passaggio è chiaro: da un modello in cui i contribuenti versano in autoliquidazione e il comune controlla quanto dichiarato e versato, si arriva a un modello in cui le informazioni disponibili vengono utilizzate per verificare anticipatamente la posizione patrimoniale del contribuente e per precompilare i modelli di pagamento, cosicché al contribuente non spetta altro che verificare la correttezza dei dati, segnalare eventuali inesattezze e provvedere al pagamento

La normativa – Vediamo gli obblighi previsti dalla normativa. La legge n. 147/2013, in riferimento ai servizi indivisibili, prevede l’invio di modelli di pagamento preventivamente compilati da parte degli enti impositori. Il decreto legge n. 88/2014 dice che “a decorrere dall’anno 2015, i comuni assicurano la massima semplificazione degli adempimenti dei contribuenti rendendo disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta, ovvero procedendo autonomamente all’invio degli stessi modelli”

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