Eccessiva invasività del “Grande fratello” o giusta mossa per combattere uno dei mali atavici dell'Italia che è l'evasione? Differenti sono i pareri sul “passo in più” imposto dalla legge di Stabilità 2016 agli obblighi di comunicazione degli operatori finanziari, già introdotti nel 2011.
Dall'anno successivo sono tenuti a trasmettere all'Agenzia delle entrate i saldi di fine anno dei loro clienti, ma a partire dal 31 marzo di quest'anno il meccanismo è stato notevolmente esteso. Questa è la deadline per banche, poste e altri intermediari per trasmettere all’Anagrafe dei rapporti finanziari tutte le movimentazioni dei conti correnti bancari degli italiani relative al 2015. Non più solo i saldi finali, dunque, ma la giacenza media, dati sulle carte di credito e sui bancomat, nonché il numero di accessi alle cassette di sicurezza. Tracciati anche i passaggi fisici di denaro e gioielli.
Anagrafe tributaria, cos'è
Tutti dati che gli addetti ai controlli fiscali potranno incrociare con le dichiarazioni dei redditi per riscontrare eventuali anomalie. I contribuenti che dovessero finire, in seguito a questi controlli, sotto la lente di ingrandimento verranno avvisati e sarà il giudice tributario a esprimersi in caso di contenzioso.
“L’incrocio delle banche dati è una grande conquista, che contribuisce anche a una maggiore giustizia fiscale” ha affermato il presidente della Commissione di vigilanza sull’Anagrafe Tributaria, il deputato democratico Giacomo Portas, che ha parlato anche dell'ulteriore risvolto che la mole di dati offre: le dichiarazioni precompilate. “Dopo il 730 dobbiamo passare all’Unico precompilato. Il nostro obiettivo è semplificare la vita al cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi. Un percorso di civiltà che ci avvicina al resto d’Europa” ha affermato.
“Lo strumento può essere valido ai fini di scoraggiare l'evasione fiscale” ha affermato Roberto Falcone, presidente dell'Associazione nazionale dei tributaristi (Lapet), che però non nasconde qualche dubbio, relativo alla possibilità di gestire i dati che l'Agenzia delle entrate riceverà: “siamo ormai impegnati costantemente nel trasmetterne, in base a provvedimenti che continuano a susseguirsi, ma poi questi dati vanno elaborati e chi controlla potrebbe non avere le forze necessarie. È quanto già constatiamo con gli studi di settore”.
Altro nodo è quello della “permeabilità” del sistema. Meno di un mese fa l'Autorità garante per la protezione dei dati personali ha lanciato l'allarme sulla vulnerabilità dell'anagrafe tributaria. E più sono i dati trasmessi, più sono quelli “sensibili” che potrebbero finire sotto gli occhi di chi non ha diritto a esaminarli.
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