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A breve potrebbero esserci importanti novità per le piccole partite Iva. È al vaglio del Ministero dell’Economia un provvedimento per esonerare i contribuenti minimi, che rientrano nel nuovo Regime forfettario, dall’obbligo di fatturazione elettronica.

Ad anticiparlo è stato il sottosegretario del Ministero dell’Economia, Massimo Bitonci: "Per i piccoli si tratterebbe di eliminare quest’obbligo - ha spiegato Bitonci - o comunque di un’introduzione soft rispetto a quanto previsto dalla normativa, la cui decorrenza è fissata al primo gennaio”.

Il sottosegretario del Ministero dell’Economia è entrato nel dettaglio: “Da commercialista ritengo molto onerosa l’introduzione della fatturazione elettronica. Mentre i grandi possono anche attrezzarsi, i piccoli dovrebbero delegare il dottore commercialista a fare l’adempimento, con un aggravio di costi”.

Ma il provvedimento ha anche un altro obiettivo, quello di allargare la platea di coloro che possono usufruire dell’aliquota agevolata al 15% (5% per le startup), alzando l’asticella del tetto di ricavi annui da 50mila a 65mila.

Il progetto di legge potrebbe essere inserito già in un emendamento allo stesso decreto Dignità, o in un prossimo decreto estivo. La misura, però, dovrà comunque essere autorizzata da Bruxelles. Anche se Bitonci sempre ostentare sicurezza:

“Molti Paesi hanno ottenuto dalla commissione UE l’allargamento ad oltre 100mila euro e quindi l’ampliamento dei limiti d’accesso è qualcosa di più di una ipotesi e vorremmo che partisse dal primo gennaio 2019, insieme alla flat tax per imprese e professionisti, con tutte le semplificazioni legate al nuovo regime: no contabilità, no dichiarazione Iva ma solo Imu, no redditometro e no spesometro”.

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