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Brutte notizie per chi vuol andare in pensione in anticipo con la finestra di quota 100. Le ultimissime novità che vengono dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio parlano di una penalizzazione non indifferente in termini di importo da incassare.

Nel corso di un'audizione alla Camera sulla Manovra, l'Ufficio Parlamentare di Bilancio ha provato a simulare gli effetti dell'entrata in vigore della quota 100. Secondo le stime dell'Ufficio, la penalizzazione per chi va in pensione con la quota 100 può variare da un minimo del 5,06% (in caso di pensionamento con un solo anno di anticipo), fino a un massimo del 34,17% (nel caso di anticipo di sei anni). In pratica più sono gli anni di anticipo maggiore è la riduzione dell'assegno percepito.

Ma l'Ups formula anche un altro tipo di simulazione, partendo dal presupposto chi lascia prima il lavoro, se da una parte, ha un assegno ridotto, dall'altro riceve la pensione per un arco temporale più lungo. Anche in questo caso, però, chi sceglie la pensione quota 100 risulterebbe penalizzato con una riduzione tra lo 0,58% e l'8,65%.

Ricordiamo che la pensione quota 100 sarà operativa a partire da febbraio 2019, con l’attivazione di quattro finestre di uscita che, di fatto, renderà operativa la misura solo a partire da marzo. Resta il requisito del raggiungimento dei 62 anni di età e 38 anni di contribuzione come requisiti minimi: gli anni di contributi saranno raggiungibili anche conteggiando il cumulo gratuito dei versamenti effettuati in gestioni diverse.

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