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Affitto in nero, la denuncia dell'inquilino è una prova sufficiente?
La denuncia dell'inquilino per l'affitto in nero GTRES

La denuncia dell'inquilino è prova sufficiente dell'esistenza di un contratto di affitto in nero? Secondo la Ctp di Milano, che ha confermato l'operato dell'Agenzia delle Entrate sí, trattandosi di una delle parti contrattuali.

Alla base della sentenza c'è una denuncia presentata all'Agenzia delle Entrate da parte dell'inquilina di un appartamento. Sulla base di quella denuncia, le Entrate avevano notificato un avviso di accertamento ai fini Irpef per recuperare i relativi canoni con interessi e sanzioni.

A questo punto era partita la contestazione del proprietario che affermava che la denuncia dell'inquilino non avesse valore di prova, in quanto dichiarazione resa da un terzo e quindi con valore meramente indiziario.

Affitto in nero, come dimostrarlo?

La Commissione milanese ha però avvallato l'operato del Fisco, perché, secondo i giudici, lo status di parte contrattuale posseduto dall'inquilino esclude che la denuncia sia paragonabile a una mera dichiarazione di terzi. Per questa ragione l'operato dell'Agenzia era del tutto corretto, perché questa aveva agito sulla base di una prova contundente e non sulla base di un semplice indizio (come nel caso della dichiarazione rilasciata da un soggetto estraneo al rapporto contrattuale, ad esempio, un vicino di caso).

Secondo i giudici, inoltre, non era compito dell'Agenzia effettuare altri tipi di indagini, come verifiche presso altri inquilini o riscontri sui valori di mercato. 

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