Si torna a parlare di superbonus 110. Questa volte è il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, a fare il punto della situzione e delle novità in arrivo. Dopo le anticipazioni che parlano di un taglio delle aliquote al 90%, il ministro ha annunciato una "fase transitoria" di applicazione delle nuove regole e interventi anche sul fronte della cessione dei crediti
Già nei giorni scorsi, erano trapelate le anticipazioni sulle novità da introdurre al superbonus da parte del governo Meloni. In primis il taglio delle aliquote dal 110 al 90% anche per i condomini e la riapertura della detrazione anche per le villette. Nel corso di un'audizione in Parlamento sulla Nadef, il ministro Giorgetti, ha parlato della necessità di una "revisione selettiva del meccanismo" perché il governo considera "non equo destinare una così ingente massa di risorse a una limitatissima fetta di cittadini italiani, in modo indistinto per reddito, per prima e seconda casa"
Inoltre, pur ammettendo che si tratta di una misura che ha dato un contributo alla crescita del Paese, Giorgetti ha sottolineato il peso economico non indifferente "si segnala uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi sull'intero periodo di previsione. Per gli anni 2023-2026 i maggiori oneri determinano un peggioramento delle imposte dirette per importi compresi tra 8 e 10 miliardi in ciascun anno, che potrebbe pregiudicare l'adozione di altre tipologie di intervento"
Le novità del governo Meloni
Con il governo Meloni per il superbonus 110 arriverà come previsto un taglio dell'aliquota dal 110 al 90%. Destinato a terminare alla fine del 2022 per le villette, potrebbe riegli rientrare ma con criteri più stringenti, come le detrazioni solo per la prima casa e per una certa soglia di reddito. Ma su questo punto Giorgetti ha voluto segnalare che sarà prevista una fase transitoria prima dell'introduzione delle nuove norme "per evitare di ingarbugliare una situazione già di per sé ingarbugliata"
Sblocco crediti
Giorgetti è tornato anche sul tema caldo dei crediti bloccati. Anche in seguito alla decisione di Poste Italiane di sospendere il servizio per le nuove pratiche. Il ministro ha sottolineato come " Il Governo è consapevole che questo sia un grandissimo problema da affrontare e gestire ma non possiamo obbligare le istituzioni finanziarie a fare cose che non ritengono e non possono fare”.
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