Con la legge di Bilancio 2023 sono state introdotto importanti novità per quanto riguarda le cartella esattoriali 2023. Nello specifico, per la definizione agevolata, si possono rateizzare i debiti con il Fisco e sono previsti degli “sconti” sulle sanzioni. Per aiutare i contribuenti, inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha diffuso un excel per calcolare importi e rate. Scopriamo di cosa si tratta.
Grazie alla definizione agevolata delle cartelle esattoriali 2023, infatti, le sanzioni dovute per le imposte non versate o versate in ritardo passano dal 10 al 3%, come ha precisato l’Agenzia delle Entrate che, ha anche sottolineato che la misura si applica anche nelle ipotesi di lieve inadempimento quali:
- ritardo non superiore a sette giorni nel versamento delle somme dovute o della prima rata;
- carenza per una frazione non superiore al 3% e, in ogni caso, a 10mila euro nel versamento delle somme dovute o di una rata;
- tardivo versamento di una rata diversa dalla prima entro il termine di versamento della rata successiva), salva l’applicazione delle sanzioni per la carenza e/o il ritardo.
La definizione agevolata si può applicare per le somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni, relative ai periodi d’imposta 2019, 2020 e 2021. La legge di Bilancio 2023, inoltre, ha modificato la disciplina della rateazione delle cartelle, fino a un massimo di 20 rate trimestrali di pari importo (rispetto alle 8 rate originariamente previste), a prescindere dall’ammontare dei debiti. Questa agevolazione si applica, oltre che alle rateazioni non ancora iniziate, anche a tutte le rateazioni in corso al 1° gennaio 2023.
Per aiutare ulteriormente i contribuenti, inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione sul proprio un foglio di calcolo ad hoc per determinare la somma residua da versare a sanzioni ridotte secondo le previsioni della norma di favore.
L’excel dell’Agenzia delle Entrate si chiama “Calcolo debito residuo” e fornisce ai contribuenti gli strumenti per rideterminare l’importo del debito residuo al 1º gennaio 2023 applicando le sanzioni ridotte.
Nel dettaglio, all’interno dei righi da 1 a 13 andranno inserite le somme riferite a imposta, interessi, sanzioni, contributi e altre somme aggiuntive. Per quel che riguarda le sanzioni si deve fare molta attenzione ad indicare la percentuale originaria che è del 10% in caso di versamento in ritardo superiore a 90 giorni o in caso di omesso versamento, o inferiore al 10% in caso di versamento in ritardo, ma non superiore a 90 giorni.
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