Tutto quello che bisogna sapere sulla procedura da seguire quando bisogna modificare la dichiarazione di successione già inviata
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Dichiarazione di successione integrativa
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Con dichiarazione di successione integrativa si fa riferimento a una denuncia di successione compilata dopo la prima, che serve per aggiungere eventuali beni, mobili o immobili, non inseriti nella precedente dichiarazione.

La dichiarazione principale, meglio conosciuta come dichiarazione di successione, che prevede il calcolo dell'imposta di successione al fine di determinare l'importo delle tasse dovute agli eredi, deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso del de cuius. Tuttavia, qualora fosse necessario modificare le quote ereditarie stabilite in precedenza, è possibile presentare una dichiarazione di successione integrativa.

Cos’è la dichiarazione di successione integrativa?

Con il termine dichiarazione di successione integrativa si intende quel procedimento in cui viene depositato un documento legale che integra una dichiarazione di successione già depositata. Questo completamento si rende necessario quando:

  • si venga a conoscenza di una proprietà ereditata o nuovi beni che aumentano la responsabilità fiscale dell’erede/i;
  • nel caso in cui siano successivamente ritrovati elementi non contenuti nella dichiarazione principale originaria.

Una dichiarazione successoria integrativa ha la stessa validità giuridica della dichiarazione successoria originaria e rappresenta una garanzia per la corretta distribuzione del patrimonio del defunto tra i suoi eredi. Successivamente all’inclusione di altri eventuali beni, si può proseguire ricalcolando le imposte ipotecarie. È importante sapere che, in tale dichiarazione non è possibile presentare modifiche relative all’indicazione degli eredi, né escludere beni dichiarati nel primo atto di successione.

dichiarazione successione integrativa
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Le altre tipologie di dichiarazione di successione: modificativa, sostitutiva e aggiuntiva

Oltre alla dichiarazione di successione integrativa, utile quando si devono aggiungere all’asse ereditario altri beni che non sono stati inseriti nella prima dichiarazione, quella principale, ne esistono altre tipologie:

  • modificativa: si compila per cambiare mappali, quote ed eredi senza un aumento del valore dell’asse ereditario. È necessario provvedere sempre al pagamento delle imposte ipotecaria e catastale in misura fissa, l’imposta di bollo, la tassa ipotecaria e i tributi speciali;
  • sostitutiva: questa tipologia sostituisce completamente la prima dichiarazione, quella principale;
  • aggiuntiva: viene utilizzata per aggiungere quote per redditi già trascritti con una quota inferiore rispetto a quella della persona defunta.

Quanto costa l’integrazione di una successione?

Il problema si pone nel momento in cui sono decorsi i 12 mesi dalla successione principale. Infatti, se c’è stato un errore sarà necessario ripresentare un’integrazione della successione e i costi dipendono da diversi fattori e possono variare in base alla complessità del caso e alle tariffe del professionista scelto. Inoltre, è importante considerare anche i costi amministrativi, come le tasse e le imposte dovute per l’integrazione della dichiarazione di successione.

Con buona approssimazione, si può affermare che la spesa si potrebbe aggirare intorno ai 600 euro e si deve procedere al pagamento delle imposte dovute entro 60 giorni dalla presentazione dell’integrazione stessa. Di conseguenza il calcolo dell’imposta di successione potrebbe cambiare.

Chi può presentare una dichiarazione di successione integrativa?

Un altro nodo da sciogliere sulla dichiarazione integrativa è su chi abbia il diritto di presentare la dichiarazione di successione integrativa. Secondo l'art. 28 comma 6 del DLgs. 346/90, la dichiarazione di successione integrativa o sostitutiva può essere presentata solo da colui che aveva già presentato la dichiarazione originaria. Pertanto, solo il “dichiarante”, cioè l’erede ha la legittimità di presentare il modello di successione da sostituire.

dichiarazione successione integrativa
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Dove presentare la dichiarazione di successione integrativa

Per presentare la dichiarazione integrativa bisognerà recarsi presso l'ufficio territoriale dell'Agenzia delle Entrate, dove si era già presentata la prima dichiarazione di successione. Ad esempio, nel caso in cui nella dichiarazione integrativa si debbano inserire degli immobili, è possibile che ci siano altre tasse da versare.

Quando non è possibile la successione integrativa?

La successione integrativa non è possibile nel caso in cui, il soggetto che ha presentato la prima dichiarazione rinuncia all’eredità, colui che in seguito l’accetta non può effettuare la denuncia integrativa. Difatti, l’integrativa è accettata solo dal soggetto che ha presentato la dichiarazione di successione da sostituire, come chiarisce con la risposta n. 677 l’Agenzia delle Entrate.

Dichiarazione di successione integrativa telematica

Per modificare o integrare una dichiarazione di successione anteriore inviata con il modello telematico deve essere presentata una dichiarazione sostitutiva. Questa sostituisce completamente la precedente dichiarazione, pertanto si ricorda di compilare anche i quadri del modello che non sono interessati dalle modifiche. Inoltre, così come per il vecchio modello di dichiarazione di successione (Mod. 4), anche per il nuovo modello telematico è necessario indicare il dichiarante che lo invia o lo fa inviare a un intermediario qualificato.

Chi non può utilizzare la dichiarazione di successione integrativa telematica

Sussistono dei casi in cui non è possibile inviare la dichiarazione di successione integrativa telematica. L’Agenzia delle Entrate, a tal proposito, mette in chiaro che la nuova modalità telematica non può essere sfruttata se si tratta di:

  • successioni aperte prima del 3 ottobre 2006, in questa circostanza la dichiarazione va presentata all'ufficio territoriale competente in base all'ultima residenza del defunto, utilizzando il modello 4;
  • dichiarazioni integrative, sostitutive o modificative di una prima dichiarazione di successione presentata utilizzando il modello 4, in questo caso è obbligatorio recarsi presso l'ufficio territoriale in cui era stata presentata la prima dichiarazione di successione, sempre utilizzando il modello 4.

Come si fa una dichiarazione di successione integrativa

La dichiarazione sostitutiva può essere inviata telematicamente dal dichiarante che ha presentato il precedente modello. Egli dovrà specificare gli estremi di registrazione della prima dichiarazione di successione (anno, volume e numero) ed inserire nella casella “dichiarazione sostitutiva” il codice “1”. Questo codice individua le dichiarazioni che, per effetto delle modifiche alle precedenti, implicano una nuova trascrizione del certificato di successione e/o nuove volture.

Quali sono i termini per presentare una dichiarazione di successione integrativa?

Il limite stabilito per presentare la dichiarazione di successione integrativa è strettamente legato alla data della dichiarazione di successione principale e alla data in cui si è venuti a conoscenza dei nuovi elementi da inserire nell’asse ereditario. Difatti, la mancata presentazione o un ritardo nella consegna della dichiarazione può comportare l'applicazione di sanzioni pecuniarie.

Integrazione di successione dopo 10 anni

Come stabilisce la Corte di Cassazione, nella sentenza 7983/2022, nel caso in cui, gli eredi del defunto presentino una dichiarazione di successione integrativa e siano trascorsi più di dieci anni, resta comunque da versare l'imposta di successione a norma dell'art. 27 comma 6 del DLgs. Sono dovuti interessi solo nel caso in cui il pagamento sia stato fatto oltre il 60esimo giorno dalla liquidazione, in quanto non è più rilevante il tempo intercorso dalla presentazione della dichiarazione di successione originale.

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