È stato trasmesso in Commissione Finanze del Senato l'emendamento del governo al decreto superbonus che dispone, tra l'altro, la rateizzazione in 10 anni dei crediti fiscali derivanti dal beneficio. Il testo di sei pagine è firmato dal ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti. Il termine per i subemendamenti è stato già fissato per le 18 di oggi, lunedì 13 maggio.
Stop alla compensazione dei crediti
Per le banche arriva lo stop alla compensazione dei crediti di imposta del superbonus con i contributi previdenziali e assistenziali e la loro rateizzazione in 6 anni. E' quanto prevede l'emendamento del governo al decreto superbonus trasmesso alla Commissione finanze del Senato.
La norma in particolare stabilisce per banche ed assicurazioni il divieto a partire dal 1 gennaio 2025 di compensazione dei crediti di imposta derivanti dall'esercizio delle opzioni di cessione del credito e di sconto in fattura con i contributi previdenziali, assistenziali e i premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Lo stesso emendamento prevede che sempre a partire dal 2025 le rate annuali utilizzabili dei crediti d'imposta derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura "sono ripartite in 6 rate annuali di pari importo, in luogo dell'originaria rateazione prevista per tali crediti".
La rateazione resta a quattro anni per gli Istituti "che abbiano acquistato le rate dei predetti crediti a un corrispettivo pari o superiore al 75 per cento dell'importo delle corrispondenti detrazioni".
Ai Comuni il compito di segnalare irregolarità
Secondo l'emendamento, inoltre, i comuni che effettueranno segnalazioni di irregolarità in materia di superbonus si vedranno risconosciuta una quota del 50% delle maggiori somme relative a tributi statali riscossi a titolo definitivo grazie al loro intervento.
Il commento dell'Ance
"Bene che l'emendamento presentato dal Governo abbia tenuto conto delle perplessità sollevate e sia stato arginato l'impatto che sulla base delle prime dichiarazioni risultava devastante per imprese, cittadini e banche". La presidente dell'Ance, Federica Brancaccio, commenta così in una nota l'emendamento del Governo al dl Superbonus relativo all'obbligo di spalmare le detrazioni in 10 anni.
"Resta comunque il nodo della retroattività e di eventuali conseguenze indirette che ci troveremo ad affrontare per l'ennesimo cambio di regole (32 modifiche finora) in corsa", continua la Presidente dei costruttori che conclude: "Ci auguriamo, visto il quadro ormai chiaro, che questa ulteriore correzione sia almeno l'ultima e definitiva".
Il commento del Codacons
"Sulla questione della retroattività delle nuove norme sul Superbonus il Codacons è pronto ad avviare un contenzioso legale contro lo Stato". Lo annuncia l'associazione di consumatori in un comunicato.
"In tema di Superbonus e detrazioni siamo di fronte al caos totale, con dichiarazioni contraddittorie ed emendamenti presentati in fretta e furia nel cuore della notte senza un opportuno confronto politico tra le forze di maggioranza - spiega il presidente Carlo Rienzi - Ma la cosa più grave è che il Governo ha pensato bene di prevedere la retroattività delle nuove norme in tema di detrazioni, colpendo così milioni di cittadini che avevano avviato lavori edilizi nel 2024 o che li hanno programmati nel periodo 2024-2025 avvalendosi dell'incentivo".
"Il Governo - prosegue - cambiando le regole del gioco a partita già iniziata, inganna così i cittadini e produce danni economici evidenti, considerato che una vasta platea di beneficiari non avrebbe avviato l'iter sul Superbonus sapendo che il tempo per la ripartizione delle detrazioni sarebbe stato di 10 anni. Per tali motivi siamo pronti a ricorrere in ogni sede contro la questione della retroattività delle nuove norme, che va contro ogni principio di legalità e correttezza previsto dal nostro ordinamento".
Plastic tax e sugar tax
L'emendamento del governo al decreto superbonus trasmesso alla Commissione Finanze del Senatocontiene anche norme sulla tassazione di plastiche e bevande zuccherate. Rinviata di due anni, da luglio 2024 a luglio 2026, l'entrata in vigore della plastic tax mentre la sugar tax viene confermata ma con un importo ridotto per i primi due anni. E' quanto prevede .
Le norme, inserite nelle disposizioni finanziare, nel caso della plastic tax prevedono uno slittamento di due anni mentre nel caso della sugar tax viene stabilia un'entrata in vigore progressiva.
Da luglio 2024 l'imposta sulle bevande zuccherate viene dimezzata per i prodotti finiti (da 10 a 5 euro all'ettolitro) per i primi due anni fino a luglio 2026 quando torner? 'piena'. Stesso discorso per i prodotti da diluizione che avranno una prima applicazione ridotta (0,13 euro per kg) fino a luglio 2026 quando scatterà l'imposta piena di 0,25 euro al kg.
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