Quali sono i passi da seguire per richiedere il codice fiscale per stranieri? I cittadini comunitari ed extracomunitari che giungono in Italia e vi soggiornano, sono tenuti a richiedere il codice fiscale. Questo è indispensabile non solo per tutti i controlli fiscali e contributivi del caso, ad esempio se la persona straniera decide di lavorare sul territorio italiano, ma anche per iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale, scegliere il medico di base e per tutte le necessità di interazione con la Pubblica Amministrazione.
I cittadini comunitari possono ottenere il codice fiscale presentando il modello AA4/8 presso gli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate. I cittadini extracomunitari possono richiederlo presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione o alla Questura, previa approvazione del permesso di soggiorno: nel frattempo, verrà assegnato un codice fiscale temporaneo. Di seguito, tutte le informazioni nel dettaglio.
Come uno straniero può richiedere il codice fiscale?
Così come già accennato in apertura, il codice fiscale è fondamentale anche per i cittadini stranieri che, per diversi motivi, decidono di soggiornare stabilmente in Italia. Oltre alle necessità contributive e fiscali, si tratta infatti di un codice che viene richiesto in tutti i rapporti con la Pubblica Amministrazione, la sanità e molto altro ancora.
In linea generale, le procedure per il suo ottenimento sono diverse tra cittadini comunitari ed extracomunitari. Per rendere più semplice questo processo, di recente è stata pubblicata una mini-guida dell’Agenzia delle Entrate, tradotta in più lingue.
Codice fiscale per stranieri comunitari
I cittadini provenienti da un Paese dell’Unione Europea possono accedere a una procedura molto rapida per l’ottenimento del codice fiscale, se desiderano soggiornare a lungo o continuativamente in Italia. Infatti, per i primi tre mesi dall’ingresso sullo Stivale, non è necessario richiedere alcun documento.
Per ottenere il codice fiscale personale, i richiedenti comunitari possono:
- compilare il modello AA4/8 e consegnarlo agli uffici territoriali dell’Agenzia dell’Entrate;
- richiederlo direttamente al consolato italiano nel Paese di provenienza.
All’interno del modello AA4/8 si dovranno inserire alcuni dati anagrafici e residenziali - come la data di nascita, il Paese di origine, la residenza italiana e via dicendo - e allegato alla domanda vi dovrà essere un documento di identità in corso di validità.
È inoltre utile ricordare che i cittadini comunitari, qualora fossero sprovvisti di codice fiscale ma avessero bisogno di avvalersi del Servizio Sanitario Nazionale, possono utilizzare anche la tessera sanitaria rilasciata dal Paese di provenienza. Le nazioni dell’Unione Europea, infatti, aderiscono tutti alla TEAM: la Tessera Europea di Assicurazione Malattia. Se, invece, si fosse già in possesso della versione italiana, si potrà richiedere il rinnovo della tessera sanitaria online.
Codice fiscale per stranieri extracomunitari
Per gli individui extracomunitari, quindi non provenienti da Paesi UE, la procedura di ottenimento del codice fiscale è invece diversa. In questo caso, il rilascio sarà connesso al motivo d’ingresso sullo Stivale, in presenza di un passaporto valido.
Per gli stranieri che giungono in Italia per lavoro dipendente o ricongiungimento familiare, l’emissione è legata al permesso di soggiorno:
- il codice fiscale per stranieri senza permesso di soggiorno è temporaneo e viene emesso dallo Sportello Unico per l’Immigrazione;
- il codice fiscale per stranieri con permesso di soggiorno è invece definitivo. Se si è ricevuto un codice temporaneo, si otterrà quello finale non appena arriverà il nulla osta sia all’ingresso che al già citato permesso di soggiorno.
Se l’ingresso sullo Stivale è invece avvenuto per altri motivi - e, di conseguenza, si è in possesso di un permesso di soggiorno per motivi di studio, familiari, protezione sociale e via dicendo - il codice fiscale viene emesso in modo definitivo dalla Questura.
Non è invece possibile ricevere un codice fiscale per stranieri extracomunitari con visto turistico, poiché si presuppone che la permanenza in Italia sia temporanea e legata alle semplici finalità del viaggio o della vacanza.
Codice fiscale per stranieri: condizioni particolari
Inoltre, vale la pena di descrivere le condizioni particolari di richiesta del codice fiscale, ad esempio per:
- i minori stranieri irregolari e non accompagnati;
- gli stranieri che richiedono protezione internazionale;
- i profughi ucraini che desiderano rimanere temporaneamente in Italia.
Per i richiedenti asilo e per i profughi ucraini, il codice fiscale viene attribuito dalla Questura al momento dell’ingresso nel Paese e della richiesta di soggiorno. Per i minori non accompagnati, invece, il codice viene emesso dopo la richiesta dell’ASL di iscrivere il minore stesso al Servizio Sanitario Nazionale.
Codice fiscale per italiani nati all’estero
Per i cittadini italiani nati all’estero - ad esempio, i minori nati da genitori italiani durante un periodo di permanenza in un altro Paese, è necessario:
- assicurarsi che l’atto di nascita sia stato trascritto presso il Comune di Residenza;
- verificare che il minore sia iscritto all’AIRE.
La trascrizione dell’atto di nascita e l’iscrizione all’AIRE comportano l’assegnazione automatica del codice fiscale, che potrà essere comunicato ai genitori presso gli uffici del proprio Comune di residenza.
Come si calcola il codice fiscale per gli stranieri?
Il codice fiscale per stranieri non è molto dissimile da quello fornito ai cittadini italiani. Nato nel 1971, il codice fiscale per gli italiani prevede 16 elementi alfanumerici, così suddivisi:
- le prime tre consonanti del cognome;
- le prime tre consonanti del nome;
- tre caratteri per indicare l’anno di nascita;
- tre elementi per indicare giorno e mese di nascita;
- quattro caratteri per identificare il luogo di nascita.
Il calcolo per gli stranieri è pressoché identico, fatta eccezione per gli ultimi quattro caratteri, che riportano:
- la lettera Z;
- il codice identificativo di tre cifre assegnato al Paese estero di provenienza.
I codici identificativi di ogni Paese vengono da accordi internazionali e, per l’Italia, sono conservati e aggiornati dall’ISTAT.
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