Guida allo scontrino parlante: come ottenerlo e perché è utile per le detrazioni fiscali sulle spese sanitarie.
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Tra le varie tipologie di scontrino fiscale, emesso per la vendita di beni o servizi, troviamo anche lo scontrino parlante che, rispetto agli altri, assume una rilevanza particolare, visti i vantaggi fiscali che offre al contribuente su determinate spese sostenute. Che cos’è nel dettaglio uno scontrino parlante e in cosa si differenzia rispetto a una fattura? Si tratta di un documento obbligatorio? Dove si può richiedere e come registrarlo correttamente? 

Ecco tutto quello che devi sapere sullo scontrino parlante, per essere sicuro di avere la corretta documentazione delle spese effettuate. 

Che cos’è lo scontrino parlante?

Lo scontrino parlante, detto anche descrittivo, ha visto la sua nascita in Italia nel 2007, in seguito alle modifiche introdotte dalla finanziaria 2007 relativamente alla deducibilità e alla detraibilità ai fini Irpef delle spese mediche. Si tratta di una particolare tipologia di scontrino fiscale, rilasciato in particolare dalle farmacie e dalle parafarmacie, contenente una serie di informazioni dettagliate sui beni acquistati o sui servizi di cui si è usufruito. 

Rispetto a uno scontrino normale, quello parlante include indicazioni sulla tipologia del prodotto, ma anche sulla quantità e sul prezzo, unitamente al codice fiscale della persona che ha effettuato l’acquisto, in modo da sfruttare le detrazioni fiscali che lo Stato riconosce su alcune spese mediche. 

Qual è la differenza tra uno scontrino parlante e una fattura?

Per poter detrarre dalla propria dichiarazione dei redditi le spese sanitarie, è necessario avere un documento contabile che attesti l’ammontare e la tipologia degli acquisti effettuati. Sia lo scontrino parlante che la fattura sono documenti fiscali che dimostrano l'acquisto di beni o servizi, ma presentano differenze significative. 

Lo scontrino parlante è di solito utilizzato nelle vendite al dettaglio verso consumatori privi di partita IVA. La fattura, invece, è obbligatoria nel caso di transazioni tra titolari di partita IVA, ma può essere utilizzata anche con clienti privati, in alcuni casi su richiesta degli stessi. Non si può adoperare lo scontrino parlante e bisogna necessariamente ricorrere alla fattura, quando si tratta di prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione della persona. 

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Come si registra uno scontrino parlante

Per poter detrarre una spesa medica dalla dichiarazione dei redditi, è necessario registrare lo scontrino parlante, vale a dire associare il proprio codice fiscale all’acquisto effettuato. In farmacia, prima del pagamento e dell’emissione dello scontrino, è necessario comunicare quindi il codice fiscale o presentare la tessera sanitaria. 

Sarà importante che sullo scontrino parlante siano riportati tutti i dati che servono per beneficiare della detrazione, ossia la natura, la qualità e la quantità dei beni acquistati, avendo cura di conservare il documento originale in formato cartaceo, visto che potrebbe essere richiesto in caso di eventuali controlli fiscali. 

Lo scontrino parlante, emesso all’atto dell’acquisto e consegnato in forma cartacea al cliente, viene poi inviato telematicamente all’Agenzia delle Entrate e inserito nel cassetto fiscale del contribuente, pronto per essere acquisito al momento opportuno nel 730 precompilato. 

Dove trovo lo scontrino parlante?

Il contribuente può trovare gli scontrini parlanti con il suo codice fiscale, entrando nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, dove potrà reperire il modello 730 precompilato e semplificato. In alternativa, c’è un sistema di consultazione attraverso il quale tutti i cittadini, indipendentemente dalla predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata, possono visionare i dati relativi alle proprie spese sanitarie.

A partire dal 28 gennaio 2019, infatti, accedendo al sito del Sistema TS, tramite SPID, TS/CNS o credenziali Fisconline, sarà possibile consultare tutte le spese mediche, quindi trovare sia gli scontrini parlanti relativi ad acquisti in farmacia, che le fatture relative a prestazioni sanitarie di diagnosi e cura. 

Lo scontrino parlante è obbligatorio?

Come già detto in precedenza, lo scontrino parlante è utilizzato prevalentemente dalle farmacie e solo per determinate tipologie di acquisti. Di fatto, la sua emissione non è obbligatoria, visto che la richiesta dello stesso è a discrezione del cliente. Chi intende beneficiare della detrazione fiscale dovrà necessariamente richiedere lo scontrino parlante, perchè solo in tal modo potrà dimostrare di avere effettuato determinate spese, che in seguito potranno essere detratte dalla propria dichiarazione dei redditi. 

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Lo scontrino parlante della farmacia: cosa devi sapere

Per poter detrarre le spese sanitarie relative all'acquisto di farmaci, è essenziale che lo scontrino parlante emesso dalla farmacia contenga delle indicazioni ben precise, visto che non tutti i prodotti sono ammessi al beneficio della detrazione fiscale. In primis è importante una precisa descrizione di ciò che viene acquistato, con l’indicazione di “farmaco” o "medicinale”. 

Per motivi di privacy non si deve più indicare sullo scontrino il nome del farmaco, ma semplicemente il numero di autorizzazione all’immissione in commercio, mentre nel caso dei dispositivi medici ci si può imbattere nel codice “DM” o in quello “DMV”. A tal proposito ricordiamo che tra i dispositivi medici rientrano anche gli occhiali da vista e le lenti a contatto, motivo per cui lo scontrino parlante può essere emesso anche da un negozio di ottica. 

Scontrino parlante anche al supermercato e al ristorante

Lo scontrino parlante è comunemente associato alle farmacie, ma può anche essere emesso in altri contesti, ad esempio nei supermercati. In questo caso, però, si parla di scontrino semi-parlante, utilizzato non ai fini della detrazione fiscale, ma per altri scopi. Ci riferiamo a particolari operazioni, come ad esempio i concorsi a premio, per i quali è richiesta una dettagliata prova di acquisto. 

Lo scontrino è definito semi-parlante perché contiene un’indicazione generica del prodotto, senza specificarne il dettaglio completo. In questa tipologia di scontrino non sono inoltre riportati dati personali dell’acquirente, se non limitatamente al numero della tessera del supermercato.

Infine, lo scontrino parlante al ristorante può essere richiesto in particolare da liberi professionisti e aziende per ottenere alcune agevolazioni fiscali. Nel dettaglio, è possibile da una parte la detrazione dell’IVA e dall’altra la deduzione dei costi, scaricandoli entro limiti ben definiti come spesa di rappresentanza o di lavoro. 

È importante che lo scontrino parlante rilasciato al ristorante riporti un dettaglio dei prodotti consumati, la data e l’ora della transazione, i dati fiscali del ristorante, ossia nome, indirizzo e partita IVA, e il codice fiscale o la partita IVA del cliente, affinché il documento possa essere utilizzato ai fini fiscali. 

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