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Dismissioni immobili pubblici, a Cdp un patrimonio di 1,8 miliardi
GTRES

La cessione degli immobili pubblici a Cassa depositi e prestiti è la carta giocata dal governo per trattare con l’Europa ed evitare la procedura di infrazione sulla manovra di Bilancio. L’operazione riguarderebbe il passaggio di immobili di proprietà dello Stato e delle amministrazioni locali per un totale di 1,8 miliardi di euro.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al quale è stato riconosciuta dai vicepremier la delega al negoziato con l’Europa, durante il suo intervento all’assemblea dell’Anfia ha detto: “Voglio rassicuravi sul fatto che questo governo è impegnato affinché la discussione con Bruxelles sulla nostra legge di Bilancio si chiuda favorevolmente”. E ha spiegato che il governo è impegnato per una soluzione positiva della trattativa con l’Ue. Conte ha anche fatto sapere che non sta lavorando al taglio del deficit sotto il 2%. In questo quadro risulta centrale la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico.

L’operazione di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico

Come sottolineato dal quotidiano La Repubblica, un’ipotesi è che si pratichi una partita di giro per cui la proprietà degli immobili passerebbe dalle amministrazioni centrali e locali a Cdp. Per quanto riguarda le amministrazioni locali, dalle Regioni ai Comuni, potrebbe esserci un’operazione di debt-equity-swap: la Cassa, che vanta crediti per mutui erogati a Regioni e Comuni per 75 miliardi, trasformerebbe il suo attivo in azioni di un mega fondo cui gli immobili verrebbero conferiti.

Dal 2002 Cdp è fuori dal perimetro della pubblica amministrazione e questo consente di utilizzare le risorse per ridurre il debito senza problemi. Un ostacolo potrebbe essere rappresentato da Eurostat, che cataloga con attenzione tutto ciò che è dentro e fuori la Pa. Eurostat, infatti, potrebbe non approvare il ruolo strumentale di Cdp a fronte delle indicazioni del Tesoro.

Il patrimonio delle amministrazioni centrali e locali

Nel complesso il patrimonio dello Stato ammonta a circa 400 miliardi, ma a quanto ammonta il cedibile? Le amministrazioni centrali, il cui patrimonio è di circa 40 miliardi, possono contare su 14 miliardi di controvalore di immobili non strumentali e dunque cedibili. L’Agenzia del Demanio ha calcolato che 2.500 immobili sono immediatamente vendibili. Il patrimonio delle amministrazioni locali ammonta invece a 350 miliardi, di questi 20-40 miliardi sarebbero immediatamente cedibili e potrebbero dare da subito dai 2 ai 5 miliardi.

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