Commenti: 0
Investimenti immobiliare commerciale, quali sono gli asset più colpiti dalla pandemia
GTRES

I primi nove mesi del 2020 si chiudono in Italia con una riduzione del 20% circa degli investimenti in immobili commerciali rispetto allo stesso periodo del 2019 (circa 5,8 miliardi di euro rispetto ai circa 7,2 miliardi del 2019). Lo dicono i dati di Bnp Paribas Re.

Secondo quanto rilevato, il risultato del terzo trimestre (il secondo miglior Q3 degli ultimi 10 anni) riduce il gap registrato nei primi sei mesi 2020 rispetto al 2019 quando il declino dei volumi era pari al 25% circa. Una riduzione da attribuirsi soprattutto al calo degli investimenti nel settore alberghiero e retail.

“Certamente la presenza di una liquidità senza precedenti e i bassi tassi di interesse favoriscono l’investimento in real estate (anche quale “defensive asset”) rispetto ad altre asset class, - afferma Cristiana Zanzottera responsabile dell’Ufficio Studi di BNP Paribas Real Estate Italy. - Tuttavia, è da sottolineare che solo i mercati più trasparenti e con una buona quota di capitali domestici sono stati in grado di assorbire meglio lo shock pandemico e si può affermare che il real estate italiano, alla luce dei dati analizzati, sia da includersi fra questi mercati”.

Quali saranno gli effetti a lungo termine della pandemia? “Occorre riconoscere che alcune asset class immobiliari sono state più penalizzate di altre, risponde Zanzottera, - poiché hanno subito immediatamente gli effetti diretti della pandemia. Tuttavia, è difficile dire oggi se si tratti di effetti permanenti di shock temporanei visto che nel complesso i fondamentali sembrano ancora buoni (soprattutto per l’alberghiero) e alcune necessarie trasformazioni (positive) erano già in corso da alcuni anni (soprattutto per il retail). Comunque sia, la pandemia ha lanciato una sfida anche al real estate e ha cambiato il modo di accedere al mercato da parte degli investitori che oggi si mostrano più che mai attenti alla diversificazione del rischio anche nel lungo termine”.

Investimenti in uffici nel 2020

Gli uffici hanno trainato il risultato dei primi nove mesi del 2020 con circa 2,6 miliardi di euro investiti (di cui 2,1 miliardi concentrati a Milano) che rappresentano il 45% circa del totale e il secondo miglior risultato in assoluto nel periodo di riferimento dopo quello del 2017 (che era pari a circa 2,7 miliardi di euro). Nel Q3 2020 sono stati investiti circa 870 milioni di euro (per il 75% del totale concentrati a Milano) relativi alla chiusura di poco più di 15 operazioni. Si tratta del miglior Q3 di sempre.

Settore logistica, gli investimenti in Italia

Per quanto riguarda la logistica, gli investimenti sono cresciuti del 55% circa rispetto ai primi nove mesi del 2019 e hanno rappresentato circa il 13% del totale del periodo. Finora nel 2020 sono stati registrati poco meno di 800 milioni di euro di investimenti: il secondo miglior risultato di sempre nel periodo di riferimento dopo quello del 2017 (pari a circa 900 milioni di euro). Nel Q3 2020 sono stati registrati investimenti nel prodotto logistico per poco meno di 500 milioni di euro (il secondo miglior Q3 di sempre per il settore dopo quello del 2017): un risultato superiore del 70% circa rispetto alla media dei Q3 degli ultimi 5 anni e del 200% circa rispetto alla media dei Q3 degli ultimi 10 anni. Le operazioni chiuse nel trimestre sono state una decina (incluse due relative a portafogli) quasi completamente concentrate nel Nord Italia.

Alberghiero e retail penalizzati dagli investimenti 2020

Tra le asset class in declino nei primi nove mesi del 2020 rispetto al 2019, il settore alberghiero (-70% circa) segnala finora nel 2020 investimenti pari a circa 670 milioni di euro (il 12% circa del totale) dato allineato a quello del 2018 e a quello della relativa media degli ultimi 10 anni ma inferiore del 30% circa al dato della relativa media degli ultimi 5 anni.

L’altro settore in decrescita rispetto al 2019 è quello del retail che finora nel 2020 ha registrato circa 950 milioni di euro di investimenti contro i circa 1,7 miliardi di euro dello stesso periodo del 2019. Il risultato è inferiore anche alle relative medie degli ultimi 10 e 5 anni (rispettivamente -25% e -35% circa). Nel Q3 2020 gli investimenti nel retail sono stati pari a circa 150 milioni di euro, il peggior Q3 degli ultimi 5 anni e un dato inferiore del 70% circa rispetto alla media dei Q3 degli ultimi 10 anni.

Investimenti alternativi, performance positiva

Infine il settore degli investimenti alternativi conferma la performance positiva già registrata nel primo semestre 2020. In particolare nei primi nove mesi del 2020 i volumi investiti sono stati pari a poco meno di 600 milioni di euro rispetto ai 145 milioni dello stesso periodo del 2019.

Da segnalare che una parte rilevante di questi volumi 2020 è attribuibile alla finalizzazione di operazioni di sviluppo residenziale. Nel dettaglio, il Q3 2020 ha visto la chiusura di una decina di operazioni relative ai prodotti alternativi per un totale di circa 140 milioni di euro (crescita a tre cifre rispetto al 2019) allocati prevalentemente nel Nord Italia.

Provenienza dei capitali investiti in real estate italiano

Per quanto riguarda la provenienza dei capitali investiti finora nel 2020, il 60% circa del totale è attribuibile a investitori internazionali e, in particolare, a investitori europei (per circa 2,4 miliardi di euro investiti in totale) e statunitensi (per circa 600 milioni di euro). I capitali domestici sono stati pari a circa 2,4 miliardi di euro, il secondo valore più alto registrato per il periodo di riferimento negli ultimi 10 anni (dopo quello del 2011).

 

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account

Pubblicità