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Quello delle pensioni continua a essere un tema caldo. Governo e sindacati si stanno confrontando, in particolare, sull’automatismo dell’incremento dell’età pensionabile. Qualche giorno fa l’Istat ha infatti certificato i cinque mesi di aumento dell’aspettativa di vita che dovrebbero portare a 67 anni l’età per poter lasciare il lavoro a partire dal primo gennaio 2019.

La partita è aperta. Lunedì 6 novembre si aprirà un tavolo tecnico Governo-sindacati che porterà a un incontro decisivo il 13 novembre, nel quale le due parti dovranno tirare le somme e giungere eventualmente a un accordo.

Al momento, come sottolineato dal Sole 24 Ore, all’orizzonte sembra non esserci alcun rinvio di sei mesi della decisione amministrativa per rendere operativo l’adeguamento a 67 anni dei requisiti di pensionamento all’aspettativa di vita certificata dall’Istat, mentre sembrano possibili ritocchi alla manovra all’esame del Senato per esentare la platea dei lavori gravosi collegata all’Ape social dal meccanismo automatico di innalzamento della soglia pensionabile.

Per quanto riguarda la platea dei lavori gravosi che potrebbe essere esentata dall’incremento dell’età per poter accedere alla pensione si parla di minatori, macchinisti dei treni, operai edili addetti alle gru, scavatrici o manutentori di edifici, conciatori, camionisti, lavoratori impegnati in turni di facchinaggio. Ma anche di alcuni infermieri, operatori ecologici, insegnanti di materne e asili, badanti che assistono persone non autosufficienti. Si tratta di tipologie di lavoratori che già oggi beneficiano della possibilità di aderire all’Ape Social.

L’aumento dell’età pensionabile è una questione scottante, soprattutto dopo gli emendamenti bipartisan presentati a palazzo Madama al decreto fiscale da vari partiti per rinviare di almeno sei mesi il decreto ministeriale direttoriale con cui entro il 31 dicembre di quest’anno dovrebbe essere dato formalmente il via all’aumento dei requisiti nel 2019.

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha fatto sapere: “Il principio di adeguamento dell’età resta confermato. Abbiamo stabilito un tavolo, che avrà aspetti tecnici e politici, che riguarderà la possibilità di estendere le categorie di lavori gravosi per vedere di distaccare queste categorie dall’adeguamento”.

Padoan ha poi aggiunto: “Abbiamo concordato che nel tavolo tecnico si considererà la possibilità di modificare e migliorare i meccanismi che attualmente determinano la cadenza di adeguamento dell’età pensionabile sotto il vincolo che eventuali modifiche non intacchino la sostenibilità del sistema previdenziale che è un pilastro fondamentale della sostenibilità finanziaria del Paese”.

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