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Niente fascia unica di reperibilità per le visite fiscali. Il nuovo regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre scorso conferma le attuali fasce orarie di reperibilità: 7 ore per i dipendenti pubblici, 4 per quelli privati.

Il decreto individua le fasce di reperibilità tra le 9 e le 13 e tra le 15 e le 18 di ciascun giorno, mantenendo così gli orari attualmente previsti per la Pubblica amministrazione, ma lascia immutata la differenziazione tra il pubblico e il privato, dove le fasce di reperibilità sono ricomprese tra le ore 10 e le 12 e tra le 17 e le 19.

Secondo quanto spiegato dal Ministero della Pubblica amministrazione, dalla parificazione deriverebbe una riduzione delle finestre orarie per gli statali e dunque “una minore incisività della disciplina dei controlli”.

Se la malattia si prolunga le visite fiscali potranno essere fatte con scadenza sistematica e ripetitiva anche nelle giornate festive e in quelle di riposo settimanale.

Sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i dipendenti per i quali l’assenza è riconducibile a patologie gravi che richiedono terapie salvavita o per coloro che abbiano un’invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%.

Il medico dovrà redigere il verbale contenente la valutazione relativa alla capacità o incapacità al lavoro riscontrata, che verrà poi trasmessa telematicamente all’Inps. Il verbale sarà a disposizione sia del dipendente che del datore di lavoro.

Il dipendente può anche non accettare l’esito della visita medica, ma deve subito farlo presente al medico che, lo invierà nel primo giorno utile a presentarsi presso l’Ufficio medico legale dell’Inps, competente per territorio.

Nel caso in cui il dipendente voglia rientrare al lavoro prima della scadenza perché è guarito e si sente meglio potrà richiedere un certificato sostitutivo, che deve essere rilasciato dallo stesso medico che he redatto la certificazione di malattia ancora in corso di prognosi ovvero da altro medico in caso di assenza o impedimento assoluto del primo.

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