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Qualora la pensione percepita sembri troppo bassa è possibile fare ricorso all’Inps per ottenerne il ricalcolo. Vediamo esattamente quando è possibile e come fare.

Sono due principalmente le ragioni per le quali una pensione possa apparire troppo bassa. Con precisione, questo può accadere nel caso in cui l’Inps abbia calcolato erroneamente i periodi contributivi oppure non abbia incluso nel computo elementi favorevoli al pensionato.

Nel primo caso – qualora l’Inps abbia calcolato erroneamente i periodi contributivi – è possibile fare ricorso. Nel secondo caso – qualora l’Inps non abbia incluso nel computo elementi favorevoli al pensionato – si può fare domanda di ricostituzione della pensione.

Ma chi può fare ricorso? I soggetti che possono fare ricorso all’Inps per ottenere il riconoscimento dell’importo esatto della pensione, quando i loro diritti sono riconosciuti in misura minore a quella spettante per quanto riguarda pensioni, ricongiunzioni e totalizzazioni sono tutti i pensionati e i lavoratori iscritti all’Ago (Assicurazione Generale Obbligatoria), alle gestioni speciali previste per i lavoratori autonomi, alla Gestione Separata, alle forme esclusive dell’Ago; i dipendenti e pensionati pubblici in materia di trattamenti di fine servizio (Tfs), di fine rapporto (Tfr) e pensioni.

Il ricorso avverso i provvedimenti Inps deve essere rivolto all’organo centrale o periferico competente a decidere:

  • Comitato Amministratore del Fondo competente per territorio per le contestazioni relative ai contributi dei lavoratori iscritti Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
  • Comitati della Gestione Dipendenti Pubblici quando la controversia coinvolge gli iscritti e i pensionati della pubblica amministrazione.

L'invio del ricorso amministrativo prevede un canale unico per i dipendenti pubblici e privati. Il ricorso può avvenire online e può essere inviato da coloro che sono in possesso del Pin dell’Inps, della Carta nazionale dei servizi o di identità unica digitale Spid. Chi non è esperto in ambito telematico può chiedere aiuto ai patronati o agli intermediari dell’Istituto, come i consulenti del lavoro.

Per fare ricorso si accede al sito dell’Inps, si seleziona la sezione “Servizi per il cittadino” e da qui si accede alla sezione dedicata ai “Ricorsi online”. Effettuato l’accesso, un form chiede la gestione di appartenenza per indirizzare il ricorso al comitato competente corretto.

Nella sezione Ricorsi online è possibile caricare tutti gli allegati necessari alla risoluzione del ricorso, come previsto dal DPR n. 1199 del 24 novembre 1971. La documentazione prodotta dal ricorrente è molto importante, perché permette di dettagliare il ricorso.

Il ricorso all’organo competente deve essere inviato nel termine di 90 giorni decorrenti dalla data di ricevimento dell’atto amministrativo che si vuole impugnare (la data da prendere in considerazione per calcolare i 90 giorni è quella che compare nel timbro dell’ufficio postale sull’avviso di ricevimento, nel caso in cui la notifica sia stata eseguita a mezzo raccomandata); 30 giorni decorrenti dalla data di notificazione del provvedimento, a eccezione dei provvedimenti per i quali questo termine decorre dalla data del primo pagamento della pensione per i soli Comitati della Gestione Dipendenti Pubblici; dal 121° giorno successivo alla presentazione della domanda, in caso di silenzio rigetto.

Nel momento in cui viene inoltrato il ricorso online, la data di presentazione è quella che compare sulla ricevuta rilasciata al termine della procedura telematica.

Nel caso in cui il ricorso venga rigettato o l’organo competente non risponda, si può ricorrere alla Corte dei Conti entro il termine di decadenza di tre anni.

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