Il lavoratore può essere messo in ferie unilateralmente solo per i periodi già maturati
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Le aziende possono imporre ferie forzate per coronavirus?
GTRES

L’emergenza per il coronavirus ha costretto molte aziende a prendere scelte drastiche. Per evitare i contagi lo smart working è un’ottima opzione, ma non sempre è possibile. Tra le alternative, c’è quella delle ferie forzate, vediamo di cosa si tratta.

La prima questione che si solleva, per quanto riguarda l’intenzione di una azienda di lasciare a casa il lavoratore mettendolo in ferie forzate, è se sia possibile decidere unilateralmente. Inoltre, si possono “imporre” solo le ferie già maturate o anche quelle da maturare?

Gli esperti di laleggepertutti.it hanno sviscerato il tema ricordando che i lavoratori hanno diritto a un minimo di quattro settimane di ferie retribuite all’anno (che sono anche irrinunciabili). Il Codice civile stabilisce anche che almeno due settimane di ferie (delle quattro previste) debbano essere godute nel periodo di maturazione. Tuttavia, il resto dei giorni rimanenti deve essere fruito entro i 18 mesi successivi al termine dell’anno di maturazione. Questo perché le ferie non possono essere pagate, se meno che finisca il rapporto di lavoro.

Vista l’emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus e le indicazioni diffuse dal governo, l’azienda, se dovesse trovarsi costretta a ridurre parzialmente l’attività o a chiudere del tutto, può decidere unilateralmente di mettere in ferie il lavoratore (ma solo per i giorni già maturati).

Discorso diverso per quanto riguarda le ferie non ancora maturate, per le quali sarebbe necessario il consenso del lavoratore. Il che comporta che siano vietate le ferie forzate, visto che come viene definito dal regolamento si tratta di un periodo che deve essere dedicato al riposo del dipendente e non a diventare uno strumento per risolvere un problema dell’azienda.

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