
Dare le proprie dimissioni è una decisione importante che va ponderata con molta attenzione. Una volta inviate le dimissioni, è possibile tornare indietro? Quello che non è sempre noto è che si hanno 7 giorni di tempo per revocare la comunicazione di dimissioni. La comunicazione avviene in maniera automatica e ha decorrenza secondo la tempistica indicata da chi la trasmette durante la procedura. Ecco, quindi, come fare per avviare la revoca delle dimissioni.
Come revocare le dimissioni volontarie?
Le dimissioni devono essere effettuate dal lavoratore con modalità telematica, esclusivamente compilando il form online disponibile sul sito del Ministero del Lavoro. Una volta compilato, il modulo sarà trasmesso al datore di lavoro e all’Ispettorato territoriale del lavoro competente.
In caso di ripensamento si applica una nuova procedura svolta interamente online, utilizzando la piattaforma online di Cliclavoro.gov.it. Accedendo alla propria area personale è possibile compilare la richiesta di revoca. Tuttavia, è un processo che può essere applicato una sola volta per lo stesso datore di lavoro. Se ad esempio, ci si ritrova a fare la revoca delle dimissioni in aziende differenti con datori di lavori differenti, sarà possibile chiedere la revoca delle dimissioni più di una volta nell’arco della propria carriera.
Così come il preavviso per le dimissioni, è buona norma comunicare con anticipo al proprio datore di lavoro la volontà di revocare la comunicazione per le proprie dimissioni.

Quanto tempo si ha per revocare le dimissioni?
La normativa che disciplina la revoca delle dimissioni è molto chiara a riguardo. Il tempo massimo per revocare le dimissioni inviate è 7 giorni. Si tratta dei 7 giorni di calendario successivo all’invio del modulo di richiesta per le dimissioni, ora da compilare online.
Trascorsi i 7 giorni dalla domanda di dimissioni quest’ultime acquistano efficacia e il rapporto di lavoro cesserà nella data indicata durante la compilazione del modulo. Esistono solo 3 casi in cui le dimissioni possono essere revocate anche dopo il tempo limite:
- Minaccia: dimissioni sollecitate dal datore pena un ingiusto licenziamento
- Errore: se il lavoratore crede di avere un contratto a tempo determinato invece di un indeterminato
- Incapacità: di intendere e di volere.
Cosa succede se si revocano le dimissioni?
Nel caso in cui il dipendente si accorge di aver fatto un errore e revoca le dimissioni entro i tempi stabiliti tornerà a ricoprire il suo ruolo per l’azienda da cui sono state revocate le dimissioni. Nessuna differenza per quanto riguarda il quotidiano del lavoratore e pochi squilibri anche per quanto riguarda l’azienda se il datore aveva avviato il processo di dimissioni dando il preavviso. Dato il breve periodo intercorso tra domanda di dimissioni e revoca, difficilmente il ruolo del lavoratore viene sostituito in maniera così celere.
Nel caso in cui il rapporto di lavoro sia già cessato all’effettivo, data l’assenza di preavviso delle dimissioni, il dipendente dovrà essere reintegrato all’interno dell’azienda. A seguito dei giorni di assenza il dipendente potrebbe non avere una spettante retribuzione per tale periodo.

Il datore di lavoro può rifiutare la revoca delle dimissioni?
Il datore di lavoro non può rifiutare la revoca delle dimissioni al dipendente. Tuttavia, potrebbero esserci degli impedimenti al rientro del lavoratore nella sua posizione nel caso in cui la domanda di revoca non sia comunicata tempestivamente.
Ciò accade per il processo burocratico secondo cui il datore di lavoro entro 5 giorni dalle dimissioni deve comunicare il termine del rapporto del lavoro al Centro per l’Impiego. Se la revoca avviene dopo che la comunicazione di termine del rapporto del lavoro è già stata inviata, sarà il datore di lavoro a dover nuovamente comunicare l’intenzione di revoca al Centro dell’Impiego, sempre entro e non oltre i 7 giorni dalla domanda di dimissioni.
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