
Le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore che viene garantito dalla Costituzione del nostro Paese. Proprio per questo motivo, il legislatore è intervenuto per chiarire che le ferie non godute non possono essere pagate, ossia non possono essere sostituite da una compensazione economica in busta paga. L’unico caso in cui il lavoratore può vedere pagate le ferie che non ha fatto è quando il rapporto lavorativo cessa: in questa sede, infatti, insieme alla liquidazione del TFR ci sono anche le ferie non godute.
Come si calcola l’importo delle ferie non godute?
Il calcolo dell'importo delle ferie non godute è piuttosto semplice e si basa su due elementi: il numero di giorni di ferie non godute (tenendo presente che ci possono essere dei limiti secondo quanto stabilito dal CCNL) e la retribuzione giornaliera o oraria.
La formula da applicare è la seguente:
Importo ferie non godute = giorni di ferie non godute x retribuzione giornaliera/oraria
Facciamo un esempio: un dipendente ha 20 giorni di ferie non godute e la sua retribuzione giornaliera è di 100€. Importo ferie non godute = 20 giorni x 100 euro/giorno = 2.000€.
È opportuno sottolineare che i giorni di ferie, incluse le ex festività soppresse, non devono essere confuse con le ore di permesso. Di seguito una breve tabella esplicativa:
Caratteristica | Giorni di ferie | Ore di permesso |
Definizione | Periodo di riposo obbligatorio | Flessibilità per esigenze specifiche |
Modalità di utilizzo | Periodi continuativi | A ore, anche in frazioni |
Maturità e calcolo | Mensile, in base al CCNL e retribuzione | Mensile, in base al CCNL e retribuzione |
Ferie/permessi non goduti | Monetizzabili al termine del rapporto di lavoro | Non monetizzabili, salvo accordi aziendali |
Motivazioni | Qualsiasi motivo | Eventi familiari, visite mediche, esigenze personali |
Richiesta | Anticipo adeguato | Più flessibile |
Sostituzioni | Obbligatoria | Non sempre obbligatoria |
Ferie non godute in busta paga: dove si trovano i giorni?
Il numero di giorni di ferie di cui non si è usufruito viene esplicitato all’interno della busta paga nella voce specificamente dedicata, che può essere denominata “ferie” o “note”. Qualora il rapporto di lavoro sussista da più anni è possibile che il lavoratore trovi in busta paga anche la voce ferie non godute dell’anno precedente, tenendo presente che - salvo diversi accordi con il datore di lavoro - le ferie non hanno una scadenza.
Nel caso in cui il numero dei giorni di ferie non venga esplicitato è possibile fare riferimento al consulente del lavoro che si occupa dell'elaborazione delle buste paga oppure parlare con l’HR manager aziendale.

Quanto vengono pagate le ferie e i permessi?
Quando si termina un rapporto di lavoro, le ferie non godute si convertono in un importo economico che viene aggiunto al Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Questa liquidazione è determinata moltiplicando i giorni di ferie non godute per la retribuzione giornaliera. Per esempio, se un lavoratore ha 10 giorni di ferie non godute con una retribuzione giornaliera di €90,91, riceverà €909,10 come compensazione per queste ferie.
Si ricorda quindi che la liquidazione del TFR e le ferie non godute avviene contestualmente e che l’importo totale è soggetto a tassazione secondo le normative IRPEF e ai contributi INPS. È fondamentale che il lavoratore conservi le proprie buste paga per facilitare il calcolo delle ferie non godute al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Inoltre, per chiarire dubbi o incertezze, si raccomanda la consulenza di un esperto in diritto del lavoro. Queste pratiche sono regolate da specifiche disposizioni del Codice Civile, dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) e dagli accordi individuali di lavoro.
Quanti giorni di ferie spettano in un anno?
Il numero di giorni di ferie spettanti a un lavoratore in Italia varia in base al settore di appartenenza e al contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato. In generale, per i lavoratori a tempo pieno, il minimo previsto per legge è di 4 settimane all'anno, che corrispondono a 20 giorni lavorativi di ferie, considerando una settimana lavorativa di 5 giorni. Questo è il minimo garantito per i lavoratori dipendenti, ma molti contratti collettivi prevedono un numero maggiore di giorni.
Nel settore pubblico, ad esempio, il numero di giorni di ferie annuali può essere superiore e spesso varia tra i 28 e i 32 giorni lavorativi, a seconda del contratto applicato e dell'anzianità di servizio del dipendente. Nel settore privato, le condizioni possono variare significativamente in base al settore industriale, alla qualifica del lavoratore e alle specifiche politiche aziendali.
Inoltre, alcuni contratti prevedono che, oltre ai giorni di ferie, i lavoratori possano avere diritto a giorni aggiuntivi in base all'anzianità di servizio o ad altre condizioni specifiche. È importante consultare il proprio CCNL o l'ufficio del personale dell'azienda per conoscere esattamente il numero di giorni di ferie spettanti in base al proprio specifico contratto di lavoro.

Pagamento ferie non godute pubblica amministrazione
Nella pubblica amministrazione italiana, il pagamento delle ferie non godute è regolamentato in modo specifico, tenendo conto delle normative che disciplinano il rapporto di lavoro dei dipendenti statali. Quando un dipendente della pubblica amministrazione non utilizza l'intero periodo di ferie a cui ha diritto, queste vengono monetizzate al momento della cessazione del rapporto di lavoro, che sia per pensionamento, dimissioni, o altro.
Il pagamento delle ferie non godute nella pubblica amministrazione fa seguito al calcolo che si basa sulla retribuzione che il dipendente avrebbe percepito se avesse fruito effettivamente delle ferie. Si considera quindi la retribuzione giornaliera, ottenuta dalla divisione della retribuzione mensile per il numero di giorni lavorativi previsti nel mese.
Per i dipendenti della pubblica amministrazione, le normative e le modalità di calcolo possono variare in base al contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicabile, che può prevedere particolari condizioni o limitazioni. È importante, quindi, verificare le specifiche clausole contrattuali e le disposizioni legali vigenti.
Inoltre, anche nel caso dei dipendenti della pubblica amministrazione, le ferie non godute e successivamente liquidate sono soggette a tassazione ordinaria, come componenti del reddito da lavoro dipendente, e contribuiscono alla formazione del reddito complessivo su cui calcolare l'IRPEF. In alcuni casi, possono essere applicate delle specifiche normative fiscali che influenzano la modalità di tassazione di queste somme.
È fondamentale per i dipendenti della pubblica amministrazione tenere traccia accurata delle ferie accumulate e non godute e verificare con l'ufficio del personale o con il proprio sindacato le regole applicabili al proprio caso specifico. La trasparenza e l'accuratezza nella gestione delle ferie non solo assicurano la corretta retribuzione al lavoratore, ma garantiscono anche il rispetto delle normative lavorative e fiscali.
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