Non si può negare che il lavoro di agente immobiliare rappresenti una delle professioni più dinamiche e intriganti, specialmente in un contesto ricco di sfaccettature come quello del mercato italiano. Ma quali sono le capacità distintive di un professionista di successo e quali rischi è bene considerare, prima di intraprendere questa carriera?
Buone capacità relazionali, ottima conoscenza del mercato e costante aggiornamento sulle competenze tecniche, ad esempio con l’uso di software di gestione immobiliare come Gestim: sono queste le competenze di punta di un professionista di successo.
Agente immobiliare, tra opportunità e rischi
Intraprendere la professione di agente immobiliare significa aprire la porta non solo a un universo di possibilità, ma anche di sfide da non sottovalutare. Ma com’è il lavoro da agente immobiliare, su quali realistiche aspettative ci si dovrebbe assestare?
I vantaggi del lavoro da agente immobiliare
Non si può dire che il lavoro da agente immobiliare non permetta di ottenere grandi vantaggi e soddisfazioni, soprattutto per quei professionisti orientati alla costante crescita, sia personale che lavorativa.
In linea generale, si potrà contare su:
- un’ottima flessibilità, soprattutto se si opera come autonomi, poiché si potranno gestire le tempistiche di lavoro secondo le proprie esigenze, cercare i clienti più adatti alle proprie capacità e muoversi sul mercato secondo i propri desideri di crescita;
- una grande crescita personale, che aumenta nel tempo acquisendo sempre più competenze relazionali, capacità di comprendere le esigenze dei clienti, ottenere grandi soddisfazioni nel trovare una soluzione alle problematiche altrui;
- un’ottima crescita professionale, poiché si tratta di una professione che si aggiorna costantemente, con l’acquisizione continua di nuove competenze, anche in base all’evoluzione del mercato immobiliare;
- delle buone prospettive di guadagno, tramite le provvigioni, che aumentano nel tempo man mano che si riesce ad allargare il proprio campo d’azione sul mercato locale.
I rischi della professione da agente immobiliare
Prima di scegliere questa strada, è sicuramente saggio considerare tutti quegli ostacoli che, giocoforza, potrebbero presentarsi su un percorso tanto affascinante, quanto complesso. Difficoltà che, tuttavia, non dovrebbero mai frenare le ambizioni di crescita, bensì da considerare e affrontare con grande consapevolezza. Tra i principali intoppi che potrebbero presentarsi nel tempo, è utile ricordare:
- delle entrate non sempre stabili, soprattutto agli inizi della propria carriera, poiché influenzate sia dalla tipologia e dalla composizione del mercato locale, che dalle fluttuazioni cicliche delle tendenze immobiliari;
- una concorrenza possibilmente elevata, soprattutto nei centri urbani più popolati, che potrebbero rendere più complessa la ricerca degli utenti;
- dei periodi di stress elevato, soprattutto quando vi sono grandi richieste di mercato, che può portare a dover gestire più clienti contemporaneamente, così come numerose visite quotidiane;
- degli orari a volte molto impegnativi, che potrebbero avere dei riflessi sugli spazi da dedicare alla propria vita privata.
Quanto si guadagna facendo l’agente immobiliare
Se c’è un fronte che genera sempre grande curiosità, quando si pensa alla professioni da agente immobiliare, è di certo quello relativo alle prospettive di guadagno. Ma quanto realisticamente ci si può aspettare ricoprendo questa figura, ad esempio raggiungendo un livello medio?
Innanzitutto, va ricordato che l’agente immobiliare guadagna tramite provvigioni, che di solito rappresentano:
- dall’1 al 5% delle compravendite, a seconda delle caratteristiche dell’immobile e della sua ubicazione geografica, con possibili variazioni territoriali;
- a una mensilità, o a una quota prestabilita sul canone d’affitto annuo, per le locazioni.
Fornire una cifra generica che valga per tutti non è possibile, poiché vi sono molte differenze sia a livello geografico, che in base alla composizione del mercato in cui si opera. Indicativamente, la forbice per un professionista medio può andare dai 20.000 ai 60.000 euro annui, anche se questa soglia può essere facilmente superata.
Il consiglio è chiedere un parere ad altri agenti immobiliari della propria zona, per capire le potenzialità del proprio mercato di riferimento, così come anche una valutazione preliminare dal commercialista di fiducia.
Come funziona il lavoro di un agente immobiliare
Esplorare vantaggi, rischi e guadagni del lavoro di agente immobiliare è certamente cruciale, ma per comprendere l’opportunità di intraprendere questa carriera, è utile anche soffermarsi sul funzionamento della professione e sulle competenze che serve acquisire. Si tratta di un lavoro che richiede grande impegno, infatti, anche dato un mercato in continua trasformazione. Ma quali sono i meccanismi e le peculiarità che lo regolano?
Regolata dagli articoli 1754 e successivi del Codice Civile, quella dell’agente immobiliare è una figura di mediazione. In altre parole, il professionista si occupa di favorire l’incontro tra domanda e offerta sul mercato immobiliare, ricevendo una provvigione per il servizio reso ai clienti. Per questa ragione, sono molte le mansioni di cui questo professionista si occupa, ad esempio:
- procedere alla valutazione degli immobili, in relazione alle loro caratteristiche, alla posizione geografica e ai trend di mercato;
- offrire consulenza, sia a chi è alla ricerca di un nuovo immobile che per coloro che desiderano venderlo, valorizzando al massimo sia le richieste dei clienti che le caratteristiche degli immobili;
- promuovere gli stessi immobili sul mercato, così da favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta;
- offrire supporto tecnico e di gestione della documentazione per la finalizzazione di una compravendita o di un contratto di locazione;
- fornire assistenza continua e puntuale, in tutte le fasi del processo di acquisto o di locazione, fornendo supporto anche post-vendita, se necessario.
È inoltre utile sapere che il lavoro di agente immobiliare può essere svolto con diverse modalità, a seconda delle esigenze del singolo professionista. Infatti, sarà possibile operare come:
- agente immobiliare autonomo, quindi in Partita IVA o aprendo la propria agenzia immobiliare, con la possibilità di gestire in piena autonomia tutte le incombenze professionali e, fatto non meno importante, definire in libertà impegno e tempistiche;
- agente immobiliare dipendente, un’occupazione dalla maggiore stabilità economica ma meno flessibile in termini di organizzazione delle proprie attività. A partire dagli orari di lavoro definiti dall’agenzia immobiliare, così come dal numero e dalla tipologia di clienti assegnati.
Quali sono i requisiti per iniziare a lavorare come agente immobiliare
Naturalmente, per avviare una carriera da agente immobiliare non è sufficiente la passione, il fiuto per gli affari e una buona predisposizione alla comunicazione, è necessario anche essere in possesso di alcuni specifici requisiti. A partire da un preciso percorso per diventare agente immobiliare: cosa prevede?
Dal punto di vista normativo, è innanzitutto utile riassumere i requisiti che permettono di poter operare come agente:
- il possesso di un diploma di scuola superiore;
- la frequentazione di un corso di formazione professionale obbligatorio, organizzato dalla Camera di Commercio o da altri enti accreditati, con il superamento dei relativi esami scritti e orali per il conseguimento dell’apposito patentino;
- l’iscrizione al REA della Camera di Commercio;
- la sottoscrizione della polizza per agenti immobiliari contro i rischi professionali.
Oltre ai requisiti di legge, vi sono però delle competenze che possono davvero fare la differenza nel definire un ottimo professionista:
- buone capacità di comunicazione e relazionali, perché l’agente immobiliare deve saper ascoltare e assecondare le richieste dei clienti, instaurando fiducia e gestendo richieste spesso complesse;
- ottime abilità di negoziazione, poiché l’attività di mediazione è centrale nella vita lavorativa di un agente immobiliare. Il professionista deve essere in grado di assecondare entrambe le parti e dimostrare empatia, proponendo soluzioni vantaggiose e favorendo la conclusione degli affari;
- elevate capacità gestionali, perché l’agente si troverà a gestire una mole importante di documentazione, da resoconti tecnici a report promozionali, passando anche per esigenze di tipo giuridico;
- grande flessibilità, sia per adattarsi alle esigenze dei clienti che sul fronte del tempo dedicato al lavoro, perché gli orari lavorativi possono essere molto variabili, mentre gli spostamenti molto frequenti.
Cosa fa un agente immobiliare alle prime armi
È anche vero che gran parte delle competenze, necessarie a un agente immobiliare di successo, si acquisiscono con il tempo e l’esperienza. E, soprattutto nei primi tempi, si investe più nell’acquisire competenze fondamentali in futuro, approfittando della professione come un vero e proprio banco di prova. Ma cosa fa un agente immobiliare alle prime armi?
Innanzitutto, è necessario sottolineare che il dato anagrafico non è un elemento fondamentale per lanciarsi in questa professione: è infatti possibile diventare agente immobiliare anche a 50 anni, ricavandone grandi soddisfazioni, sia personali che lavorative.
In linea generale, un agente immobiliare da poco entrato in questo settore, si concentra sul perfezionamento delle sue competenze di base. In particolare, si occupa di:
- contattare potenziali clienti;
- preparare annunci immobiliari, con descrizioni accattivanti e fotografie di corredo;
- accompagnare i clienti alle visite;
- affiancare i colleghi di maggiore esperienza, per imparare a conoscere al meglio il mercato immobiliare locale e gestire le prime trattative.
In definitiva, il lavoro da agente immobiliare rappresenta un’occasione unica per chi cerca una professione che, oltre a essere stimolante, permette di mettersi continuamente alla prova, grazie a un mercato in costante evoluzione. Con il giusto equilibrio tra competenze e determinazione, nonché di impegno e studio, si potranno di certo ottenere grandi soddisfazioni.
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