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Ecco perchè non si può sfrattare la grecia

Nonostante le previsioni positive di febbraio, a marzo la fiducia dei consumatori italiani nei confronti della situazione economica, sociale e politica del paese continua a scendere. Lo confermano gli ultimi dati diffusi dall’osservatorio findomestic, la banca specializzata nell’erogazione di prestiti a famiglie e imprese, che realizza indagini sui mercati dei beni di consumo e analizza periodicamente i comportamenti dei consumatori. Dallo studio si evince che per quasi la totalità degli italiani (per la precisione il 90%), l’accesso al credito è diventato più difficile rispetto a cinque anni fa

Su una scala da 1 a 10, in cui il 7 rappresenta la soglia minima, a marzo il grado di fiducia si è ridotto di 0,5 punti, passando da 3,9 a 3,4, il dato più negativo registrato negli ultimi sei mesi. Ciò conferma come il sentimento delle famiglie rispetto a un possibile miglioramento della situazione generale del paese sia in netta diminuzione e sia, di fatto, ritornato ai valori dello scorso gennaio. La regressione di fiducia è stata più consistente nelle regioni del nord ovest, a seguire in quelle del centro, del sud e delle isole. Nel nord est non si riscontrano, invece, particolari differenze rispetto al mese precedente

La crisi economica induce gli italiani ad adottare un atteggiamento orientato alla prudenza. Secondo gli ultimi dati raccolti dall’osservatorio findomestic, ben il 69% degli intervistati ha rivelato di non aver chiesto nell’ultimo anno alcun finanziamento alle banche (né prestiti personali né prestiti finalizzati). L’11% aveva intenzione di ricorrere ad un prestito, ma, in seguito, ha preferito desistere da questo proposito per il timore di non riuscire a pagare le rate mensili. Il 15% del campione ha avuto accesso al credito bancario, mentre il 3% si è visto rifiutare la propria richiesta

Per quasi la totalità degli italiani, la stretta creditizia è ormai un fenomeno più che reale: ben nove italiani su dieci dichiarano che in questo momento sia le imprese che le famiglie hanno maggiori difficoltà di accesso al credito rispetto a cinque anni fa. Secondo il campione considerato nella rilevazione mensile dell’osservatorio findomestic, il credit crunch riguarda per lo più le banche (56%) piuttosto che le società finanziarie (3%): il 36% degli intervistati ritiene che le difficoltà di accesso al credito riguardino in uguale misura sia le banche che le finanziarie. Gli italiani credono comunque che in futuro ci sarà più prudenza nel fare richieste di credito, mentre un terzo ha addirittura affermato che non vi farà più ricorso in futuro, un valore percentuale che nel mezzogiorno sale al 40%.

 

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