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Dagli anni '70 al 2000 sempre più italiani sono diventati proprietari di casa e il modo più comune per farlo si basava sugli stipendi, ossia sulla capacità di risparmiare. Poi dal 2000 i mutui garantiti dall'euro hanno offerto dei tassi mai visti nel nostro paese e i prestiti sono diventati la leva del mercato. Ma adesso, con questi mutui e con questi stipendi, chi comprerà casa?

Mettiamo insieme alcuni grafici, per capire com'è cambiata la capacità d'acquisto degli italiani

Per prima cosa vi invitiamo a visionare il grafico dell'indice di proprietà immobiliare in Italia dal 1978 al 2008. Vediamo che è cresciuto del 20%, passando da circa il 50 al 70% di proprietari, una delle cifre più alte d'europa. Questo fenomeno è stato favorito da vari fattori: la propensione culturale all'acquisto di casa, ma soprattutto l'ingresso delle donne nel mondo del lavoro, che ha migliorato notevolmente le economie familiari

In questo secondo grafico del settimanale the economist vediamo invece la relazione tra prezzi delle case in Italia e stipendi. Si tratta dell'indice noto come "price to income". Vediamo che per tutti gli anni '80 e '90 la relazione tra valori immobiliari e salari era favorevole a questi ultimi: il potere d'acquisto immobiliare era molto alto. Ma allo stesso tempo indebitarsi anche solo di 40 milioni di lire era molto caro, perché i tassi di interesse spesso erano al di sopra del 10%. Colpa della lira, una moneta debole, e dell'inflazione, che da quando esiste l'euro, di fatto, abbiamo scordato cosa sia davvero

Il mercato immobiliare al bivio tra mutui, prezzi e stipendi (grafici)

Esaurito l'impulso del lavoro femminile sulle economie domestiche e con l'entrata nell'euro, gli italiani si sono trovati di fronte una moneta forte, ma anche dei listini immobiliari ben più cari. Sono stati infatti i mutui, mai visti prima, a 25, 30 o anche 40 anni, a modificare il tutto, dato che i prestiti rappresentano una forma di risparmio anticipata, su cui però si pagano degli interessi. È quindi impossibile che un mercato immobiliare che si regge sui mutui abbia gli stessi valori di uno che si regge sugli stipendi

Il rapporto tra prezzi e salari si è dunque invertito, come vediamo nel grafico in alto, mentre è cresciuto il volume dei mutui (vedi il grafico: il volume dei mutui in Italia tra il 1998 e il 2009). Attualmente le case, rispetto agli stipendi, sono sopravvalutate del 15%, tutto sommato neanche tanto se si confronta questo dato con il resto dell'europa, germania a parte (grafico: prezzi delle case e stipendi nel mondo)

La domanda piuttosto è un'altra: con gli spread applicati dalle banche molto alte e gli stipendi fermi dal 2008, chi sbloccherà il mercato immobiliare? le ipotesi sono diverse

Da un lato la reazione naturale è che prezzi, in mancanza di finanziamenti, scendano e tornino in linea con gli stipendi. In Italia questo però non avviene, se non come stagnazione dei prezzi. L'altra possibilità è che si ricorra ai risparmi familiari, con i genitori che intervengono con la propria liquidazione o vendendo un altro immobile, per comprare la casa ai figli. L'ultima possibilità è che si riattivino i mutui e alcuni segnali delle utlime settimane sono migliori che tre mesi fa, ma ancora non sufficienti (vedi il grafico: crolla la domanda di mutui)

Se non si verifica nessuno di questi fattori, la stagnazione immobiliare è inevitabile

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27 Commenti:

18 Aprile 2012, 11:16

Ma chi ce li ha i risparmi, con stipendi dali 800 ai 1.100 Euro?

18 Aprile 2012, 11:20

Se uno ha dei risparmi ora è da folli immobilizzarli in un mutuo trentennale!!! tra poco in Italia ci si morderà come cani altro che investimenti... bha?!?!

18 Aprile 2012, 12:27

I mutui non dovrebbero nemmeno esistere ... chi ha soldi e voglia compri, chi non li ha stia dov'è: affitto, auto, ponte, chiesa, moschea, rifugio anti bombe, strada... dove si trova meglio

18 Aprile 2012, 13:12

I mutui non dovrebbero nemmeno esistere ... chi ha soldi e voglia compri, chi non li ha stia dov'è: affitto, auto, ponte, chiesa, moschea, rifugio anti bombe, strada... dove si trova meglio magari fosse stato così! l'attuale situazione del mercato immobiliare è diretta conseguenza della possibilità di acquistare casa senza un euro in tasca.... mutuo da 20 a 40 anni a costo del denaro pari all'1%: così tutti hanno potuto comprarsi una casa, aggiungere un mutuo ai propri risparmi per star dietro alla folle corsa al rialzo del mercato immobiliare. Ora vengono pure a dirci che il mercato potrà essere risollevato da chi metterà in gioco tutti i propri risparmi ovviamente sommati a quelli dei genitori ottenuti magari vendendo un altro immobile (la situazione non sarebbe sempre la stessa)? della serie: speriamo in babbo natale! due cose sono certe: 1) in questa situazione di incertezza chi ha soldi non li investe davvero in un mercato che, oltre ad essere in piena crisi, è anche bersaglio dell'introduzione di nuove tasse 2) le banche, già piene di mutui, non ritorneranno mai a finanziare acquisti immobiliari come in passato, sia per la crisi in atto, sia per il rischio di insolvenza del mutuatario

18 Aprile 2012, 13:24

D'ora in poi la casa (e tutti gli altri acquisti) li si dovrà fare e-s-c-l-u-s-i-v-a-m-e-n-t-e se si hanno i soldi come è sempre stato!!!!!
W la crisi!!!

18 Aprile 2012, 14:22

Da un lato la reazione naturale è che prezzi, in mancanza di finanziamenti, scendano e tornino in linea con gli stipendi non può che essere questa l'unica dinamica possibile.

18 Aprile 2012, 14:37

Veramente sarebbe meglio se salissero gli stipendi e il loro potere d'acquisto

18 Aprile 2012, 15:13

L'effetto Imu - e più in generale, delle nuove tasse - si farà sentire presto sui prezzi delle case, che subiranno una drastica diminuzione. Tanto che a fine anno, i valori delle case si ridurranno del 20%, con punte superiori al 50 per cento. È l'allarme rosso lanciato da Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, che parla di un'inversione significativa del trend del mercato immobiliare di Silvia Sperandio - Il Sole 24 Ore -

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