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Il calo dello spread potrebbe rilanciare il mercato dei mutui

Il mercato immobiliare è malato di assenza di credito. La crisi economica e le incertezze legate al reddito spingono le famiglie a richiedere sempre meno finanziamenti e a un importo minore che in passato. Dall'altro canto le banche concedono sempre meno mutui e a condizioni meno favorevoli rispetto a pochi anni fa. Ma tutto questo potrebbe cambiare se il calo dello spread bpt-bund portasse a una discesa anche di quello applicato dalle banche ai prestiti

Secondo i dati di crif-bussola mutui, ad aprile la domanda di mutui è caduta del 9% rispetto allo stesso mese del 2012. Se nel 2012 le famiglie richiedevano una media di 131.803 euro, oggi l'importo medio richiesto è di 127.749 euro. Facendo un confronto con gli anni del boom immobiliare, 2004-2005, se le famiglie non avevano problemi a farsi finanziare l'80% del valore della casa dichiarato dall'acquirente, oggi è difficile superare la soglia del 60%

Ma un elemento che si sta verificando in questi giorni potrebbe cambiare il clima generale. Si tratta della caduta dello spread btp-bund. Se il calo dei rendimenti del debito pubblico italiano dovesse continuare, questo fatto potrebbe ridare fiducia agli investitori e cambiare anche la strategia delle banche. La discesa degli spread dei btp potrebbe ridurre - anche se non in maniera repentina- lo spread applicato ai mutui. Questo spingerebbe i mutuatari che hanno acceso un mutuo negli ultimi due anni a surrogarlo, rilanciando di fatto il mercato del credito

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2 Commenti:

17 Maggio 2013, 11:57

Dunque, il mercato dei mutui sarebbe "rilanciato dalle surroghe"? tutto qui?
Che grande novità per il mercato immobiliare....

17 Maggio 2013, 15:49

Ma quale banca surroga adesso ? è di per se' un'operazione in perdita , si lasciano alla banca originaria le spese di istruttoria già passate del precedente mutuo che non si incamerano con il nuovo rischio, la polizza cpi con commissioni lucrose viene lasciata alla vecchia banca oppure estinta; la banca nuova paga gli oneri notarili, non applica spese di istruttoria e per convincere il nuovo cliente deve proporre condizioni migliori del mutuo originario con il rischio che il mercato del credito subisca altri problemi: dovrebbero esserci stress test europei e locali, e sono possibili le nuove richieste eba di ricapitalizzazione per rispettare basilea 3 o una richiesta di maggiori accantonamenti derivanti dall'aumento delle sofferenze , anche immobiliari e derivanti da una svalutazione delle garanzie dettata dalla discesa dei prezzi conclamata [ per cui banca d'Italia sta cercando di raccomandare valutazioni più prudenti ]

Il punto ancora è che nonostante il 2012 sia stato l'anno nero, y/Y c'è ancora peggioramento di -9%: secondo me è paura generalizzata e autoconvinzione che non sia il momento, quando in realtà il mercato immobiliare è molto più "affordable" adesso che 5 anni fa.

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