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Mutui: cresce la voglia di casa, ma difficoltà economica e prezzi in discesa fanno diminuire gli importi richiesti
GTRES

Anche nel mese di febbraio continua a crescere la domanda di mutui da parte delle famiglie italiane, che segna un +32,4% rispetto lo stesso mese del 2015. E' quanto emerge dall'ultimo barometro Crif, che evidenza anche un'ulteriore discesa degli importi richiesti, conseguenza di prezzi più vantaggiosi, ma anche della maggior cautela delle famiglie.

L’importo medio dei mutui richiesti

La domanda di mutui si è progressivamente consolidata negli ultimi 2 anni e mezzo, trainata anche dalle richieste di surroghe oltre che dalle appetibili condizioni offerte dagli operatori di mercato. A fronte di una performance decisamente positiva relativamente al numero di domande presentate agli Istituti, va però sottolineato come persista la tendenza a richiedere valori sempre più contenuti, tanto che l’importo medio richiesto nel mese di febbraio si è attestato a soli 122.497 Euro contro i 124.175 Euro del corrispondente mese del 2015.

A questo riguardo va segnalato come la progressiva riduzione del valore dei mutui richiesti rifletta da un lato le favorevoli condizioni di acquisto degli immobili disponibili sul mercato, dall’altro la consolidata tendenza da parte delle famiglie a privilegiare soluzioni in cui peso della rata incida il meno possibile sul reddito disponibile. Senza dimenticare la crescente incidenza delle surroghe, che per natura si caratterizzano per un importo più contenuto rispetto ai nuovi mutui. 

La dinamica appena descritta trova riscontro anche nella distribuzione delle richieste di mutuo per fascia d’importo: la classe in cui si sono maggiormente concentrate le richieste degli italiani è quella compresa tra 100 e 150.000 Euro, con una quota del 29,5% sul totale, seguita da quella compresa tra 0 e 75.000 Euro con il 27,7%.

Le classi di durata dei mutui richiesti

La maggior parte della domanda di mutui si concentrano nelle classi di durata superiori ai 15 anni, che complessivamente assorbono il 66,8% del totale. Questa tendenza conferma la propensione a privilegiare piano di rimborso lunghi, che consentono di ridurre il peso della rata mensile sul reddito disponibile e sui risparmi della famiglia.

Osservando la distribuzione della domanda di mutui in relazione all’età del richiedente, anche nel mese di febbraio si riscontri una maggior concentrazione nella classe di età compresa tra i 35 e i 44 anni (con una quota pari al 36,4% del totale). Come prevedibile, complessivamente circa 2/3 delle richieste sono state presentate da under 44.

“Malgrado in Italia solo 4 immobili su 10 vengano acquistati attraverso il sostegno di un mutuo, in questi primi mesi dell’anno la domanda di finanziamenti immobiliari si è mantenuta vivace, confermando un trend positivo che perdura ininterrottamente da quasi 3 anni. D’altro canto, sia il basso livello dei tassi interesse applicati sia prezzi di acquisto ancora appetibili contribuiscono a stimolare il rinnovato interesse delle famiglie ad investire sul mattone – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF -. In questo contesto sembra aprirsi una nuova sfida per gli Istituti, che li vedrà impegnati nello sviluppo di idonee strategie commerciali per intercettare e soddisfare la crescente richiesta di mutui da parte delle famiglie. Al contempo, per quanto le politiche di offerta siano diventate più favorevoli, anche a fronte del progressivo ridimensionamento dei tassi di default iniziato ormai da diversi trimestri, non potranno però non rimanere ancora attente al contenimento della rischiosità del comparto”.

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