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Mutui vicini ai massimi, vendite in aumento, prezzi stabili: cosa succede al settore?
GTRES

Cresce del 3% lo stock di mutui in essere nel quarto trimestre del 2017. Lo evince l’Ufficio Studi di Tecnocasa, che ha analizzato i relativi dati provenienti da Banca d’Italia con il relativo trend storico, rilevando che le consistenze per il periodo in questione ammontano a 313.519 milioni di euro, in crescita, appunto, del 3% annuo. Una cifra che si avvicina al massimo storico, registrato nel 2011, quando l’ammontare era pari a 313.864 milioni di euro.

Ripartono i nuovi mutui

Il dato fa da premessa a quanto rilevato da Crif nel più recente barometro mutui, che evidenzia una domanda da parte delle famiglie ancora in aumento, con un +3,6% annuo registrato a giugno 2018, benché nel semestre si sia visto un andamento negativo con un -4,4%. Il lato positivo è che il ritorno al segno più del mese di giugno è legato non più alle surroghe, che avevano trainato l’andamento del mercato per lungo tempo, ma finalmente alla richiesta di nuovi mutui. Un trend che va letto in positivo considerato, come esposto durante la presentazione dell’ultimo Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma, che ben 2,6 milioni di famiglie italiane manifestano l’intenzione di diventare proprietari di case, e che l’80% di essi subordinano la propria decisione alla stipula di un mutuo.

Secondo Crif, l’importo medio semestrale dei mutui richiesti è stato di oltre 126 mila euro (+0,9% annuo), con classi di importo distribuite per circa il 30% nella fascia tra 100 e 150 mila euro, per oltre un quarto nella fascia fino a 75 mila euro, per oltre il 20% nelle fasce tra 75 e 100 mila e tra 150 e 300 mila euro. La durata temporale più richiesta, secondo Crif, è quella tra i 16 e i 20 anni, che assorbe il 26% del totale.

Crescono le compravendite, prezzi stabili

Tali cifre fanno da eco alla situazione delle compravendite, che nel 2017, secondo i dati sulla situazione immobiliare elaborati da Istat, Abi, Agenzia delle Entrate e Bankitalia, sono cresciute del 4,9% annuo, per il quarto anno di seguito in aumento.  Stando a queste evidenze, sintetizzate dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate,  le transazioni totali registrate sono state oltre 542 mila, per un valore complessivo che sfiora i 90 miliardi di euro (in crescita di 500 milioni rispetto al 2016. Di queste, oltre la metà  - 260 mila, da parte di persone fisiche - sono state acquistate con mutuo (secondo Banca d’Italia si parla addirittura dell’80% degli acquisti totali). Il che segna una crescita del 7,8% dell’uso di mutui rispetto all’anno precedente.

Gli italiani inoltre si possono permettere spese maggiori, il che in un certo senso li incoraggia a contrarre mutui, che più facilmente possono rimborsare. Secondo l’Osservatorio infatti l’indice di affordability è salito al 13,5%, nove punti percentuali oltre i minimi toccati nel 2012. L’ammontare dei finanziamenti, invece, si sarebbe aggirato intorno ai 32,7 miliardi di euro, 3 miliardi in più rispetto al 2016.
Il tasso medio, applicato dalle banche è rimasto per tutto l’anno intorno al 2,38% e la durata del periodo di ammortamento si è attestata intorno ai 23 anni in media.

Per quanto riguarda i prezzi delle abitazioni, l’Istat rileva che alla fine del 2017 l’indice relativo sia aumentato dello 0,1% trimestrale mentre è calato dello 0,3% annuale; si tratta comunque della flessione più contenuta degli ultimi sei anni, segnale che il mercato conferma la propria stabilità.

 

 

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