Auto a guida autonoma? A partire da settembre saranno una realtà sulle strade di Torino. Con il progetto “Smart Road”, firmato all’inizio di agosto dal ministro del Trasporti, si dà il via nella città della Mole alla sperimentazione dei veicoli intelligenti.
Coinvolta un’area di circa 35 km che comprende i principali assi stradali del capoluogo piemontese: Regina Margherita, Principe Eugenio, Principe Oddone, Bolzano, Inghilterra, Castelfidardo, Mediterraneo, Matteotti, Ferrucci, Vittorio Emanuele, Galileo Ferraris, Duca degli Abruzzi, IV Novembre, Agnelli, Orbassano, Cosenza, Giambone, Unità d’Italia, Dogliotti, Bramante, Sommellier, Peschiera, Turati, Rosselli, Settembrini, Maroncelli, Traiano, Spezia, il sottopasso Lingotto e le vie Nizza, Saluzzo, Belfiore, Ormea, Cavalli, XX Settembre, Arsenale. Costruttori e centri di ricerca testeranno i prototipi sui tracciati più idonei alle caratteristiche dei vari livelli del sistema di guida autonoma.
Il progetto è volto, da un lato, ad “incrementare i servizi per il cittadino”, come dice una nota stampa dell’Assessore all’innovazione del capoluogo piemontese. Dall’altro, a “migliorare il sistema di mobilità urbana attraverso lo sviluppo, in tutta la città, di un’infrastruttura tecnologica capace di interagire con i progetti che verranno attivati sul territori”.
Si punta poi a estendere sul territorio nazionale “piattaforme di osservazione e monitoraggio del traffico, modelli di elaborazione dei dati e delle informazioni, servizi avanzati ai gestori delle infrastrutture, alla Pubblica Amministrazione e agli utenti della strada” così da creare “un ecosistema tecnologico, fondato sui big data, favorevole alla sinergia tra infrastrutture e veicoli di nuova generazione, per migliorare la sicurezza e la fluidità del traffico”.
La trasformazione digitale delle strade è uno dei passaggi obbligati per il raggiungimento degli obiettivi infrastrutturali del Paese previsti dal Piano Nazionale ITS e dal piano europeo Cooperative Intelligent Transport Systems (C-ITS). Partito nel 2016, quest’ultimo punta a stilare entro il 2019 un quadro di riferimento complessivo per la circolazione delle driverless car.
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