Il mercato dei data center si sta affacciando anche in Italia e presenta buone opportunità per il settore immobiliare. In che modo? Andiamo a scoprirlo.
Un articolo del Sole 24 Ore, che parla proprio del mercato dei data center, riporta le parole di Marzio Longo, avvocato e shareholder dello studio Greenberg Traurig Santa Maria, il quale ha affermato: “Per conservare, elaborare e trasmettere questa mole di dati sono necessari server e altre apparecchiature ospitate all’interno di immobili. Al momento i principali data center sono concentrati negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania, in Francia e in Olanda; stanno comunque crescendo in altri Paesi tra cui l’Italia”.
La diffusione del big data omporterà un aumento della domanda degli spazi per ospitare i server e le apparecchiature necessarie. Serviranno spazi più grandi, passando per quelli intermedi fino ad arrivare a spazi di dimensioni più ridotte. Ma qual è il rendimento? Si parla in generale, come sottolineato dal Sole 24 Ore, del 5-7%, ma si può arrivare al 10% “se il proprietario si occupa anche di tutti i supporti tecnologici al tenant”.
Parlando di investimenti nel mercato dei data center, il Sole 24 Ore ha riportato i dati di una analisi di Dla Piper, secondo i quali “il valore degli investimenti in Europa è stato di un miliardo di euro nei primi sei mesi 2019, dopo il record del 2018 a quota 1,5 miliardi di euro”. Citando poi i dati di Technavio, “l’84% della crescita sarà proprio in Europa”.
In questo quadro, l’Italia come si inserisce? Il nostro Paese risulta ancora emergente, a pesare soprattutto limiti infrastrutturali, come spiegato dal Sole 24 Ore da Davide Dal Miglio, head of Capital Markets Italy.
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