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Strade Aperte a Milano: il piano del capoluogo lombardo per la mobilità post-Covid
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Milano si porta avanti sulla tabella di marcia della ripresa e, ancor prima che si conoscano i dettagli della “fase 2”, inizia a pensare ad una strategia “di adattamento” che consenta quanto prima al capoluogo lombardo di ricominciare la propria vita economica e sociale, pur con le restrizioni che il momento impone.

Due sono gli aspetti della strategia: il piano di adattamento, le cui linee guida sono state condivise in un documento aperto al pubblico con l’invito a commentarlo e integrarlo con nuove proposte; e il piano di viabilità “Strade aperte” che intende puntare in maniera massiccia sulla ciclabilità, laddove il trasporto pubblico subirà, ovviamente, dure limitazioni.

Strade Aperte a Milano: il piano del capoluogo lombardo per la mobilità post-Covid
23 km di piste ciclabili Comune di Milano

Nell’ambito della spinta alla ciclabilità, sono quasi 23 i chilometri di piste ciclabili nuove che percorreranno Milano nelle aree Certosa, Famagosta, Venezia-Buenos Aires, Zara-Testi e non solo, circondando la città e rendendone più semplice la mobilità verso il centro.

Strade Aperte a Milano: il piano del capoluogo lombardo per la mobilità post-Covid
Viale Famagosta Comune di Milano

Mappatura del contagio, servizi medici sul territorio, quarantena sistematizzata per i positivi al Covid, tracciamento dei casi e sanificazione sono le condizioni fondamentali per la ripresa. “E’ una stagione in cui occorre ragionare in un’ottica di investimenti e di salvaguardia delle persone, prima ancora che di pareggio del bilancio economico, - si legge nella nota. - Ciò non significa, ovviamente, che non si debba prestare attenzione alla spesa pubblica, ma che oggi serve prima di tutto sprigionare ogni risorsa disponibile”.

Strade Aperte a Milano: il piano del capoluogo lombardo per la mobilità post-Covid
Zona Isola - Monumentale - Ceresio Comune di Milano

“La mobilità nella nostra città, - si legge ancora, - basata fortemente sul trasporto pubblico, subirà importanti limitazioni di capienza che richiederanno il mantenimento dello smart working e lo sfasamento degli orari per molte attività, per evitare assembramenti nelle ore di punta”.

Strade Aperte a Milano: il piano del capoluogo lombardo per la mobilità post-Covid
Viale Fulvio Testi Comune di Milano

  

Ecco perché “E’ necessario ridefinire l’uso delle strade e degli spazi pubblici, aumentare gli spostamenti di superficie non inquinanti (piedi, bici, mobilità leggera) e sviluppare aree che consentiranno sviluppi commerciali, ricreativi, culturali, sportivi, rispettando i rispettivi distanziamenti fisici (ma non sociali!), che saranno previsti”.

Tra le misure previste per la mobilità dal Comune di Milano, e nell’ottica di raggiungere l’ideale del “tutti i servizi a 15 minuti a piedi di distanza” ci sono:

  • Limitare gli spostamenti, agevolare lo smart working e intervenire sugli orari della città
  • Migliorare e diversificare l’offerta di mobilità, sfruttando al massimo del potenziale consentito il trasporto pubblico e promuovendo l’uso di biciclette, scooter, sharing e trasporto pubblico individuale.
  • Contingentare le presenze sui mezzi del trasporto pubblico per permettere il distanziamento di sicurezza e l’uso di dispositivi di prevenzione.
  • Compiere un salto decisivo verso l’utilizzo della bicicletta e dei monopattini, estendendo la rete ciclabile
  • Favorire la pedonalità
  • Aumentare l’offerta di sosta breve per le attività di consegna capillare di merce e per attività di cura e assistenza domiciliare e pronto intervento.
  • Aggiornare i provvedimenti sulla mobilità (Area C, ZTL e ZTL ambientali, regolamentazione sosta)

 

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