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Torino Lingotto
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La riqualificazione delle aree ferroviarie e industriali dismesse ha rappresentato il “motore” della trasformazione urbana in Europa negli ultimi trent’anni, generando un fatturato di oltre duecento miliardi di euro. Sia Milano che Torino, con opere di riqualificazione, hanno recuperato il cinque per cento del territorio e, nel corso dell’evento “La Torino che Verrà” – organizzato da FS Sistemi Urbani con la partecipazione di Scenari Immobiliari – si è parlato di ulteriori progetti per la rigenerazione del capoluogo piemontese che frutteranno ritorni per 5,34 miliardi di euro.

La riqualificazione di Torino Lingotto

FS Sistemi Urbani ha presentato il progetto di riqualificazione dello scalo Torino Lingotto declinandone tutte le potenzialità di utilizzo. La riqualificazione di tale asset si inserisce all’interno del più ampio processo che interesserà il capoluogo Piemontese nei prossimi anni. L’ambito di intervento di rigenerazione urbana, definito come “Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione”, include i seguenti poli attrattori: il grattacielo della nuova sede della Regione, il Politecnico di Torino e il centro sportivo Oval Lingotto. Includerà inoltre l’Ospedale di prossima realizzazione (nominato il commissario Corsini) e lo sviluppo del lotto di proprietà di FS Sistemi Urbani “Torino Lingotto”.

Le aree dismesse e recuperate di Torino

 “La città di Torino è stata protagonista – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – della rigenerazione delle aree dismesse. Dagli anni novanta in poi sono stati individuati circa 12 kmq (di cui 2,1 le Spine) tra aree dismesse, inutilizzate e da trasformare, che rappresentano il nove per cento del territorio comunale. Ne sono state recuperato (tra San Paolo, parte dei Mercati generali, Lancia, Italgas, ecc.) circa 6,6 kmq cioè il cinque per cento del territorio comunale. Sono stati realizzati 3,7 milioni di metri quadrati di superfici edificate, di cui il 46 per cento residenze e il 54 per cento funzioni terziarie e commerciali. Più 3,6 kmq di spazi e aree verdi. Rimangono da riqualificare 3,7 kmq di aree, a cui vanno aggiunti 0,5 kmq di aree ferroviarie. Le dimensioni della trasformazione torinese – ha concluso Breglia – sono analoghe a quanto accaduto a Milano, dove è stato recuperato il cinque per cento del territorio comunale, con dieci kmq riqualificati e ne restano ancora nove da recuperare”.

Il mercato immobiliare di Torino

Nel 2023 nella città di Torino si prevede che saranno vendute 14.500 case con una crescita del due per cento in un anno e di quasi il quattordici per cento sul 2019. Il fatturato del comparto residenziale raggiungerà i quattro miliardi di euro, con un incremento superiore al due per cento sugli oltre 3,8 miliardi dell’anno scorso e del sedici per cento circa negli ultimi anni. Per quanto riguarda i prezzi, nel capoluogo piemontese sono prossimi ai cinquemila euro al metro quadrato nelle zone centrali, superiori ai tremila euro nelle zone semicentrali e di quasi duemila euro nelle zone periferiche. Le previsioni per l’anno in corso sono di un’ulteriore crescita intorno al 4,5 per cento medio, più dinamica rispetto alla media nazionale che è del tre per cento.

Rigenerare gli scali urbani, quali opportunità immobiliari

In questo scenario le opportunità offerte dagli ex scali ferroviari, in funzione della loro capacità di sviluppare e fornire risposte adeguate a nuove domande di natura sociale ed economica nonché a esigenze ormai strutturali e a criticità e contraddizioni storiche, sono in grado di ridisegnare lo sviluppo della città in chiave policentrica e socialmente ed economicamente attrattiva.

Infatti, gli ambiti di riqualificazione edilizia e di rigenerazione urbana della città di Torino interessano una superficie territoriale di circa 4,2 kmq e una superficie lorda pari a più di due milioni di metri quadrati, equamente distribuiti tra settore residenziale (poco meno di 855 mila metri quadrati) e terziario e attività di servizio alle persone e all’imprese (poco più di 835 mila metri quadrati) con quote rilevanti per il settore produttivo (circa 326 mila metri quadrati). Si stima un impatto sul mercato immobiliare di circa 5,34 miliardi di euro di valore aggiunto concentrato per più del cinquanta per cento nel comparto residenziale e capace di portare un incremento superiore al venti per cento del valore immobiliare della città, dagli attuali 155 miliardi di euro ai quasi 190 miliardi di euro del 2035.

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