Costruire una casa in dislivello è stata una sfida estremamente ricorrente nella storia dell’architettura. Dai palazzi dell'Antichità fino alla modernità, sono innumerevoli gli esempi che possiamo trovare in tutto il pianeta. Forse uno dei più famosi è dovuto a Frank Lloyd Wright e alla sua famosa casa in pendenza in Pennsylvania.
Tuttavia, alcuni architetti riprendono il concetto di cascata come elemento inclinato o a gradini e lo applicano all'architettura stessa. È il caso della cosiddetta Cascade House, una casa ristrutturata dall'architetto John Ellway situata nel Queensland (Australia) la cui pendenza del terreno si riflette verso l'esterno e influenza la composizione interna della casa.
La Cascade House è un'antica casa di campagna degli inizi del XX secolo ristrutturata dall'architetto australiano John Ellway con l'obiettivo di trasformarla in una casa familiare che incoraggi la vita sia negli spazi interni che esterni. Questa riforma consisteva, in generale, nel creare spazi più luminosi dove poter condividere giochi e tempo con i tre figli della famiglia.
I dislivelli sono l'elemento più caratteristico e influente degli interni della casa e quelli con cui si è giocato per creare spazi aperti in cui evocare la sensazione di vivere in un giardino. Come spiega Ellway: "La pianta a gradini consente agli spazi abitativi di aprirsi sul prato e sulla piscina, creando una connessione ininterrotta con il giardino, oltre a creare un luogo in cui riunirsi per parlare, mangiare e giocare".
Uno degli obiettivi principali di Ellway era realizzare la riforma con il minor intervento possibile. Pertanto, i principali interventi svolti sono stati migliorare l'isolamento, sistemare il pavimento, modificare l'impianto elettrico, dipingere le pareti e aggiungere un annesso sul retro della casa per installare due bagni e una lavanderia.
L'ampia cucina e la sala da pranzo sono concepite come open space con pareti rivestite in cemento grigio. I mobili di questa parte della casa sono realizzati in compensato di betulla con un piano di lavoro in granito che corre lungo l'estremità dello spazio e termina in una piscina all'aperto. La scelta di queste finiture interne è stata effettuata attraverso la collaborazione della famiglia proprietaria con la designer Jacqueline Kaytar. Il compensato di betulla, infatti, è stato un elemento essenziale trovato fin dall'inizio del progetto.
A un livello inferiore si trova un altro spazio aperto progettato con una parete di porte in vetro pieghevoli che offrono l'opportunità di aprirsi su un patio esterno alberato. Al livello successivo si accede tramite una serie di passaggi concreti. C'è un soggiorno con un grande divano ad angolo in muratura posizionato strategicamente per avere vista verso le camere e la piscina situata un metro più in basso.
Da questa zona comune si collega agli spazi privati attraverso un portico aperto a forma di L. Questi spazi privati si trovano all'interno del volume principale della casa, al confine con l'estremità opposta del patio centrale. Dalla sala principale si accede a quattro camere da letto, ciascuna con pavimenti in legno bianco e soffitti alti. Il resto della casa si completa con una sala giochi, due bagni rivestiti in piastrelle bianche e una lavanderia.
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