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L’ultima moda tra i milionari americani? Comprare un bunker in Nuova Zelanda
GTRES

Paura della catastrofe o richiamo della natura. Fatto sta che da un po’ di tempo si registra la tendenza di alcuni milionari a comprare un bunker e “piazzarlo” in Nuova Zelanda.

A far emergere questa “moda” sono stati alcuni dei più importanti esponenti della scena hi tech della Silicon Valley, che hanno raccontato in alcune interviste il loro desiderio di stabilire un proprio bunker nelle distesa della Nuova Zelanda.

È il caso di Reid Hoffman, co-fondatore di Linkedin, che ha rivelato che più del 50% degli imprenditori hi-tech californiani ha investito nella cosiddetta “assicurazione da apocalisse”. Parlando al New Yorker, Hoffman ha anche aggiunto che l'espressione “ho acquistato una proprietà immobiliare in Nuova Zelanda” è diventato una sorta di codice di riconoscimento tra i danarosi iniziati al survivalismo.

Ma come sono fatti questi bunker? Sono, a tutti gli effetti, prefabbricati antiatomici in grado di ospitare fino a 300 persone, pesano in media 150 tonnellate e vengono spediti dall’azienda costruttrice (Rising S Company ) con 20 container dal Texas fino a tremila chilometri di distanza.

Chi li ha visti, però, afferma che più che a un rifugio da Armageddon somigliano a un attico di Manhattan. Questi bunker, in ogni caso, vanno conficcati 13 metri sotto terra, ma hanno ogni genere di lusso, dalle porte antiproiettili a un generatore elettrico alimentato a energia solare, una piscina, una pista di bowling e un poligono di tiro.

Il modello più esclusivo, The Aristocrat, costa circa 10 milioni di euro (installazione esclusa) e quasi sempre i proprietari vogliono mantenere l’anonimato o comunque evitare di rendere nota la posizione del proprio bunker.

L’ex primo ministro neozelandese (dal 2008 al 2016), John Key aveva addirittura dichiarato: “Molte persone mi sono venute a dire che vorrebbero possedere una proprietà in Nuova Zelanda nel caso il mondo andasse in malora”.

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