Come può cambiare lo scenario a seconda di deal o no deal tra governo Johnson e Unione Europea
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Come la Brexit può far crescere i prezzi delle case, soprattutto per gli stranieri
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Venerdì 20 dicembre sarà avviato nuovamente (e probabilmente in via definitiva) l’iter di ratifica della Brexit. Lecito aspettarsi, quindi, degli effetti anche nel settore immobiliare più o meno a breve.

L'approvazione definitiva della Brexit, infatti, appare ormai scontata considerati i nuovi rapporti di forza alla Camera dei Comuni dettati dalle recenti elezioni. La scadenza prevista per il 31 gennaio 2020, salvo clamorosi e ulteriori colpi di scena, dovrebbe quindi essere rispettata.

E cosa potrebbe succedere al settore immobiliare britannico? È quello che il Sole 24 Ore ha chiesto agli analisti di Savills, secondo i quali una Brexit con deal tra Regno Unito e Ue sancirebbe la fine dell’incertezza, il che, quasi sicuramente rilancerebbe le compravendite immobiliari.

Al contrario, un no deal favorirebbe uno scenario in cui, specialmente nel breve periodo, il conseguente crollo della sterlina renderebbe vantaggioso il mercato immobiliare britannico per gli investitori stranieri, soprattutto arabi, russi e del Far East. In uno scenario simili, gli aumenti medi dei prezzi delle case per i prossimi 5 anni si assesterebbero intorno al 15%.

Tuttavia, secondo quanto dichiarato da Lucian Cook, head of UK residential research di Savills, al Sole 24 Ore: “Il risultato elettorale andrà a sbloccare il mercato delle compravendite che era in stallo da mesi con gli operatori alla finestra in attesa di capire la situazione. Tuttavia, esiste anche la possibilità che ciò indurisca anche le aspettative di prezzo di alcuni venditori. Le transazioni riprenderanno ma non subito, la ripresa dei prezzi sarà più sostenuta a partire dal 2021. Se cresceranno dopo, come previsto, i prezzi delle case aumenteranno del 4,5% nel 2021 e quindi del 3% all’anno ogni anno fino al 2024”.

Inoltre, secondo Savills è probabile che il governo di Johnson intraprenda la strada supplemento del 3% sull’imposta di bollo per gli acquirenti che non risiedono nel Regno Unito. In questo caso, sarebbe lecito aspettarsi che gli investitori stranieri siano portati ad acquistare prima che la tassa entri in vigore.

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