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Londra
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Sette tra i maggiori costruttori edili del Regno Unito hanno accettato un accordo che prevede il pagamento di un totale di 100 milioni di sterline (115 milioni di euro) per chiudere un'indagine dell’Autorità garante della concorrenza e dei mercati (CMA). Si è arrivati alla transazione a seguito delle prove del fatto che informazioni commercialmente sensibili, tra cui informazioni sui prezzi, erano state scambiate tra le società.

Secondo la CMA, le sette società immobiliari (Barratt Redrow, Bellway, Berkeley Group, Bloor Homes, Persimmon, Taylor Wimpey e Vistry) hanno "preso impegni giuridicamente vincolanti che impediranno comportamenti anticoncorrenziali e promuoveranno la conformità normativa nell'intero settore".

Gli impegni includono la collaborazione con gruppi industriali per sviluppare linee guida sulla condivisione delle informazioni e un accordo per limitare le tipologie di informazioni che possono essere condivise tra i costruttori, compresi i prezzi di vendita delle case. I 100 milioni di sterline saranno destinati a programmi di edilizia residenziale a prezzi accessibili in tutto il Regno Unito, secondo la CMA.

L'autorità di regolamentazione ha avviato la sua indagine dopo aver trovato prove di condivisione di informazioni durante uno studio condotto lo scorso anno sul motivo per cui la Gran Bretagna costruisce così poche case. Lo studio ha concluso che fattori come il "complesso e imprevedibile sistema di pianificazione" del Regno Unito erano responsabili.

La condivisione di informazioni tra aziende potrebbe "indebolire la concorrenza", ma non è "un fattore importante nella persistente scarsa fornitura di alloggi", affermò all'epoca la CMA.

Anthony Codling, direttore generale della ricerca azionaria di RBC Capital Markets, ha affermato che la proposta della CMA è stata una vera e propria stretta di mano per i costruttori edili. "Il governo è interessato a costruire più case, quindi imporre loro una multa salata non aiuterebbe ad aumentare il volume", ha affermato.

Il governo laburista si è impegnato a costruire 1,5 milioni di nuove case in Inghilterra durante l'attuale mandato quinquennale per affrontare la crisi immobiliare, un obiettivo che dipende dalla capacità dei costruttori di case commerciali di produrre nuova offerta. Le previsioni ufficiali indicano che le riforme urbanistiche aggiungeranno 1,3 milioni di case nette in più in tutto il Regno Unito, al di sotto dell'obiettivo laburista.

"L'edilizia abitativa è un settore cruciale per l'economia del Regno Unito e il suo costo rappresenta una parte sostanziale della spesa mensile dei cittadini, quindi è fondamentale che la concorrenza funzioni correttamente. Questo mantiene i prezzi al livello più basso possibile e aumenta l'offerta", ha affermato Sarah Cardell, amministratore delegato della CMA.

Le società hanno dichiarato in diverse occasioni che la loro quota del pagamento sarebbe stata suddivisa come segue: Barratt Redrow (29 milioni), Taylor Wimpey (15,8 milioni), Persimmon (15,2 milioni), Bellway (13,5 milioni) e Vistry (12,8 milioni). I restanti 13,7 milioni sarebbero stati suddivisi tra Berkeley Group e Bloor Homes. Le società hanno inoltre dichiarato di non essere state ritenute responsabili e non hanno ammesso di aver violato la normativa sulla concorrenza.

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