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Cantieri aperti con il piano città: case e infrastrutture per rilanciare l'economia

Sarà proprio l'edilizia a rilanciare la crescita economica? secondo il governo sì e l'idea in fondo è vecchia come la crisi: investire in infrastrutture può creare un circolo virtuoso, che oltretutto, se ben sfruttato, lascia in eredità dotazioni migliori. Dal ministero arriveranno 2 miliardi di euro e i cantieri potrebbero partire già il 25 ottobre

Per il momento ci sono due miliardi di fondi da spendere e già disponibili, ma l’idea sarebbe quella di puntare a superare questa cifra, arrivando a sfiorare i 3 miliardi grazie ai fondi fas. L’altra novità è rappresentata dal coinvolgimento dell’abi (l’associazione bancaria italiana) per siglare un protocollo d’intesa con i comuni. L’idea sarebbe quella di creare un plafond a cui attingere per rendere più facile l’accesso al credito, anche per i privati che fossero inseriti nei progetti previsti dal piano città. E c’è tempo fino al 5 ottobre per presentare nuovi progetti. La stima dell’anci è che possano arrivarne un altro centinaio da parte di diversi comuni italiani

Ecco alcuni dei progetti già presentati:

Roma, nuove case e terziario a pietralata. Si tratta della riqualificazione della zona di pietralata, che sarà servito dalla linea b della metropolitana. Nuove edificazioni, tra cui alloggi in regime di libero mercato o in social housing, ma anche uffici e zone commerciali. Finanziamento richiesto di 33 milioni di euro

Milano, polo dell'innovazione nella zona della bovisa. Interventi di riqualificazione urbanistica e ambientale, ricostruzione della scuola elementare di via mareglio e creazione di un polo dell'innovazione

Bari, nuovo litorale a san girolamo-fesca. 44 milioni di euro per rifare il look a parte del lungomare, con riqualificazione urbanistica e ambientale, creazione di un urban center e un centro giovanile. Miglioramento delle infrastrutture coordinando treno, auto e bici

Bologna, mercato navile. 26 milioni di euro per l'area un tempo destinata al mercato ortofrutticolo, che ospiterà alloggi in social housing, un nuovo polo scolastico e un centro culturale

Napoli, riqualificazioni e infrastrutture. 55 milioni di euro per il collegamento del centro direzionale con il suo completamento, riqualificazioni della strada lungo il confine portuale e completamento degli edifici ex corradini

Genova, collegamenti a san teodoro e lagaccio. Il maxi piano è il maggiore tra le città e prevede un cofinanziamento da 862 milioni di euro. Bonifiche ambientali, miglioramento dei parcheggi e metropolitana, edilizia scolastica e riqualificazione industriale del ponente

Firenze, parcheggi e una piazza alla leopolda. 500 posti auto sotterranei e piazza giadino da 20mila mq, ma anche la demolizione e ricostruzione  della scuola secondaria dino compagnini

Verona, recupero dell'arsenale. Sarà interessata la parte nord occidentale della città, con il recupero dell'ex arsenale austriaco, con la creazione di musei, spazi pubblici polifunzionali e attivitò commerciali. Piano anche per il recupero delle case popolari per il risparmio energetico

Nel nuovo elenco dei progetti dovrebbero rientrare Ancona, Caserta, Campobasso, Perugia, Varese e Salerno. C'è tempo fino al 5 ottobre per la presentazione delle richieste di finanziamento

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5 Commenti:

10 Settembre 2012, 12:10

Si a rilanciare dalla finestra....cerchaimo di investire in ricerca innovazione e sviluppo...altro che costruire case....puntiamo sull hight tech e sull'industria d'elite...e magari tra un paio d'anni il pensierino di tornare in Italia lo rifaccio!

armando.femiano
10 Settembre 2012, 12:24

Hemmmmm...anonimo...e secondo te investire nei campi che hai appena detto...come dovrebbe fare a " rilanciare l'economia " ??? Dimmelo perchè, non ne sono sicuro ehhhh, ma non credo che il 90% dell'attuale disoccupazione italiana sia composto da ingegneri, medici bio-robotici, fisici nucleari e designer di prodotti d'elite...il che, da ignorante, mi fa pensare che puntare su questi campi porterebbe un bel pò di soldi nelle tasche di un esile pugno di imprenditori (che tra l'altro li spenderebbero per personale estero, visto che costa meno usare laboratori ed incubatori esteri al posto di quelli italiani) ma non gioverebbe per nulla all'economia del paese. Sai com'è...il problema dell'Italia non è che gli italiani sono pieni di soldi ma non sanno come spenderli perchè sono talmente esigenti da non trovare prodotti sul mercato che soddisfino il loro palato...il problema degli italiani è che "di soldi non ne hanno più nemmeno per comprare le cose vendute dai cinesi" quindi vediamo di piantarla di dire cazzate e proporre idee che facciano ripartire l'occupazione del 90% della gente...e non di quell'1% di Laureati che siccome hanno un pezzo di carta in mano, pretendono di non sporcarsi le mani per i lavori più umili.

10 Settembre 2012, 12:42

Vada per le infrastrutture utili, se per infrastrutture si pensa alla TAV allora stiamo freschi... per le case basta! Ormai nessun governo al mondo punta più sull'immobiliare che immobilizza i soldi per decenni ma sul migliorare l'impresa, innovazione, mercati emergenti... solo i nostri politici ignoranti ancora credono che far costruire qualche casa porti benessere... si certo magari fai lavorare per un altro anno gli operai ma quando queste case continueranno a rimanere invendute il problema si riproporra decuplicato e avremo rovinato ancora di più il paese.
N° 3 il problema è proprio che ormai la maggior parte del terziario italiano e della mano d'opera sta nel settore immobiliare... bisogna diversificare altrimenti mi spieghi come si possa pensare che una nazione viva di solo mattone??? È impensabile no?!?! Chiediamoci piuttosto come mai le nazioni che funzionano bene investono in ricerca, innovazione e industria?!?! Se fossimo più umili ci basterebbe copiare dagli altri più bravi di noi ma... è più facile prendere le mazzette dai palazzinari forse... e intanto sprofondiamo noi sotto le nostre case!

10 Settembre 2012, 13:04

Leggete questo articolo:

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-10/unicredit-vendita-vil…

Unicredit è stata per anni lo sponsor nazionali insieme a Intesa san Paolo del mattone e ora si sta liberando del suo patrimonio immobiliare, sapete che significa??? che se le banche si liberano degli immobili è perchè sanno che meglio ora che tenerseli quando non varranno più come ora... e siccome in Italia le banche sono quelle che tirano le fila... riflettere gente, riflettere.

mario
10 Settembre 2012, 17:36

Un colpo finale al territorio,gia ora troppo cementificato,quando parlano di infrastrutture sono ridicoli,a Roma alcuni quartieri limitrofi neppure sono collegati con il mezzo pubblico,e poi fanno la tav.

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